Istat, pressione fiscale sale al 50,6% nel quarto trimestre 2024

Nel quarto trimestre 2024 il saldo del conto delle AP in rapporto al Pil ha riportato un accreditamento dello 0,4% (nello stesso trimestre del 2023 risultava un indebitamento del -6,6%).

Il saldo primario delle AP (indebitamento/accreditamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo, con un’incidenza sul Pil del 4,1% (-2,8% nel quarto trimestre del 2023).

Il saldo corrente delle AP ha registrato un valore positivo, con un’incidenza sul Pil del 5,9%: risultava positivo e pari al 4,5% anche nel quarto trimestre del 2023.

La pressione fiscale è stata pari al 50,6%, in aumento di 1,5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti in termini nominali dello 0,7%.

La propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stata pari all’8,5%, in diminuzione di 0,6 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.

I prezzi al consumo, misurati dal deflatore implicito dei consumi delle famiglie, sono aumentati dello 0,5% rispetto al trimestre precedente, determinando una flessione del potere d’acquisto dello 0,6%.

La quota di profitto delle società non finanziarie è stimata al 42,4%, in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.

Il tasso di investimento delle società non finanziarie si è attestato al 22,1%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.

I dati sono stati diffusi dall’Istat.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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