Lavoro, cresce il numero di occupati in Abruzzo nel 2024

Nel 2024 continua la crescita del numero di occupati in Abruzzo (+5,8 mila, +1,1% rispetto al 2023 inferiore al +1,5% italiano), la cui stima si attesta a 508 mila unità (296 mila uomini e 212 donne). Lo rileva il Cresa (Centro Studi dell’Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia).

L’aumento rispetto al 2023 ha interessato la sola componente maschile (+6 mila pari al +2,0%), mentre quella femminile riporta una lieve flessione (-200 unità, -0,1%). La crescita dell’occupazione interessa in particolar modo i dipendenti a tempo indeterminato (+12 mila, +3,9% in un anno a fronte di un +3,3% italiano) e, al contrario di quanto si osserva nel Paese, gli indipendenti (+6 mila, +5,7%), a fronte della riduzione dei dipendenti a termine (-13 mila, -16,5%). Il tasso di occupazione sale al 62,1%, allineato al 62,2% nazionale (+0,7 punti percentuali in un anno) e si attesta per gli uomini sul 72% superiore al 71,1% nazionale (+1,4% doppio rispetto al +0,7% del Paese) e per le donne sul 52,1%, +0,1 p.p. su base annua (Italia: 53,3% e +0,7 p.p.) Nel 2024 diminuiscono, anche se in modo meno incisivo di quanto si osserva nella media nazionale le persone in cerca di occupazione (-5 mila, -12,0%; Italia: -14,6%) che scendono a 39 mila (20,9 mila uomini -11,4% e 17,7 mila donne -12,7%); a contrarsi sono gli ex-occupati (-24,1%) e gli inattivi (-17,9%), al contrario aumentano quelli senza precedente esperienza di lavoro (+28,7%). Il tasso di disoccupazione cala di un punto rispetto al 2023 ma si attesta comunque al di sopra di quello nazionale (7,2% contro 6,6%). A differenza di quanto si osserva a livello medio nazionale, prosegue la diminuzione, sia pur in forte rallentamento rispetto al triennio precedente, degli inattivi di 15-64 anni (-400 mila, -0,1% in un anno) che si attestano sui 262,8 mila (91 mila uomini e 172 mila donne). Il tasso di inattività, stabile rispetto all’anno precedente, si attesta sul 33,1%, 0,2 p.p. al di sotto della media nazionale.

A livello territoriale, sono L’Aquila e Pescara a mostrare nel complesso i migliori andamenti dei principali indicatori del mercato del lavoro con quest’ultima che riporta variazioni della componente femminile migliori di quella maschile. L’Aquila registra, infatti, aumenti degli occupati di 7,1 mila pari al +6,6% (5,4 mila uomini e 1,8 mila donne) e Pescara di 4,6 mila che corrisponde al +3,7% (-500 uomini e +5,1 mila lavoratrici), e diminuzioni degli inattivi di -3,2 mila pari al -5,2% (-2,3 mila uomini e -900 donne) e di 2,3 mila che corrisponde al -3,6% (+1,9 mila uomini e -4,2 mila donne). Nonostante il buon andamento generale del mercato del lavoro regionale – emerge dall’analisi del Cresa – non si può non rilevare che permane e, anzi, si aggrava sempre più il problema della prevalenza assoluta e crescente delle fasce anziane della popolazione e di una presenza sempre più esigua di quella giovanile. La questione, in realtà, riguarda tutta l’Italia ma si prospetta in modo particolarmente grave nel Meridione e ancor più in Abruzzo. Anche considerando il breve lasso di tempo che intercorre tra l’anno pre pandemico e il 2024 si osserva che in regione il peso percentuale dei lavoratori tra i 50 e i 65 anni aumenta di 3 punti percentuali passando dal 37% al 40%, quelli tra i 15 e i 34 anni diminuisce di 1 p.p.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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