Lavoro, entro il 2030 cambiamenti per otto professioni su dieci

Da qui al 2030 aumentera’ sempre piu’ la domanda di professioni tecniche e ad alta qualifica, non solamente legate all’informatica e alla tecnologia, ma anche alla cura e ai servizi legati alle persone, incluso l’orientamento, la formazione e l’inserimento socio-lavorativo. D’altra parte, la domanda calera’ per i gruppi professionali a qualifica piu’ bassa, nonche’ per le professioni qualificate e quelle imprenditoriali collegate ai settori a bassa crescita (es. settore primario, industrie tradizionali). Nel complesso, pero’, la domanda di lavoro in Italia rimarra’ in crescita per il resto del decennio. Sono questi alcuni dei principali risultati della nuova edizione dello studio Il futuro delle competenze nell’era dell’Intelligenza Artificiale, realizzato da EY, leader mondiale nei servizi professionali di revisione e organizzazione contabile, assistenza fiscale e legale, transaction e consulenza, ManpowerGroup, multinazionale guida nel settore delle innovative workforce solutions e Sanoma Italia, leader europeo nel settore dell’editoria scolastica

Lo scopo dello studio, elaborato grazie a tecniche di Intelligenza Artificiale (Ia) e algoritmi di machine learning, e’ di costruire un modello predittivo della domanda di professioni e competenze in Italia da qui al 2030, con l’obiettivo di fornire a decisori pubblici, aziende e operatori dell’istruzione e della formazione gli strumenti utili a mettere in campo i giusti investimenti per affrontare al meglio opportunita’ e rischi che si presenteranno entro la fine del decennio.

Secondo quanto emerge dallo studio predittivo di EY, ManpowerGroup e Sanoma Italia, non si assiste ad un effetto di sostituzione del lavoro umano con l’Ia. L’Ia avra’ invece un impatto differenziale sui settori. Lo studio stima che, in Italia, la domanda di lavoro aumentera’, a causa dell’IA, in 9 settori di attivita’ su 23: tra questi alcuni settori tecnologicamente maturi (telecomunicazioni, public utilities, chimica), ma anche settori legati alla trasformazione dei servizi e delle competenze (servizi di cura, servizi di educazione, formazione e lavoro). Tra quelli in cui si prevede che la domanda di lavoro aggregata diminuira’, si trovano settori come banche e assicurazioni, che hanno da tempo intrapreso un percorso di ristrutturazione legato all’uso delle tecnologie dei dati. Disaggregando le previsioni formulate dal modello predittivo per le singole professioni, si nota che la crescita della domanda legata all’IA riguardera’ profili molto eterogenei: ingegneri e fisici (+7 per cento), ma anche analisti di mercato e psicologi del lavoro e della formazione (+3 per cento). Crescera’ la domanda di profili ad alto contenuto creativo (architetti, progettisti, pianificatori), ma anche le professioni legate al marketing e alle vendite (+5 per cento). L’impatto dell’IA sulla riorganizzazione dei processi e dei modelli lavorativi sara’ evidente nella crescita della domanda di professioni manageriali, come i direttori di amministrazione e finanze e gli specialisti di organizzazione (+3 per cento).

In Italia, infatti, la domanda di lavoro continuera’ a crescere nei prossimi anni, ma la crescita rallentera’ a partire dal 2024 e poi, in modo piu’ significativo, dal 2027, in corrispondenza della diffusione sempre piu’ importante dell’adoption di soluzioni di Ia generativa e robotica avanzata nelle aziende. L’Ia avra’ un impatto negativo sulla domanda, in particolare, di profili professionali a livello di qualifica media: tecnici, conduttori d’impianti, lavoratori della logistica, chi svolge mansioni d’ufficio che hanno a che fare con la gestione dei dati.

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

Controllate anche

Fondimpresa Abruzzo visita la Dyloan Bond Factory

Visita aziendale dei vertici di Obr Abruzzo, articolazione territoriale di Fondimpresa nell’azienda Dyloan Bond Factoryspecialista …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *