L’e-commerce registra +135% nel trimestre aprile-giugno

Tempo di bilanci a 6 mesi dall’inizio di un anno drammaticamente segnato da 3 mesi di lockdown. I dati rilevati dall’Osservatorio permanente Confimprese-EY per il settore abbigliamento, ristorazione e non food sono ancora tutti negativi e segnalano una pesante flessione del -43% nel primo semestre 2020 contro lo stesso semestre 2019. Male l’abbigliamento, il settore con le peggiori performance -45%, seguito dalla ristorazione-44,4% e da altro non food-31%, che ha tra l’altro beneficiato per alcune merceologie di un periodo di lockdown ridotto. Nell’analisi di giugno, primo mese post Covid senza giorni di chiusura,si registra un -27% di vendite, i settori merceologici in maggior sofferenza sono l’abbigliamento (-32%) e la ristorazione (-30%), mentre le altre merceologie non food (+15%) hanno registrato una crescita positiva, grazie soprattutto ai beni durevoli che hanno beneficiato della consegna merci e di un recupero di decisioni di acquisto rimaste sospese durante il lockdown. L’e-commerce registra +135% nel trimestre aprile-giugno e, anche con negozi fisici aperti, mantiene una forte crescita del 54% nel mese di giugno comparato al 2019. A livello regionale in giugno la Toscana si riconferma la regione con le peggiori performance (-33%). Seguono Emilia-Romagna (-30%), Lombardia (-29,6%), Trentino (-29%), Lazio (28,7%), Campania (28,1%). Le regioni impattate in misura minore sono state Valle d’Aosta e Basilicata.

Quanto a Pta (primarytrade area) sempre nel mese di giugno vs stesso mese 2019, si riscontrano performance notevolmente inferiori alla media (-due digit) in tutta Italia e in particolare in alcune location come a Milano e provincia (Corso Buenos Aires -40%, Fiordaliso -34%, Il Centro -35%); a Genova per la situazione autostradale conseguente al crollo del ponte Morandi,(Fiumara -41%), a Roma (Roma Est -39%) ea Firenze (I Gigli -32%). Si registrano segnali positivi da Orio Center (Bergamo),che performa il 12% meglio della media paese, seguito da Nave de Vero (Venezia) +7%, Forum Palermo +4%. I trend per aree geografiche mostrano andamenti simili tra loro, anche se a chiudere il mese di giugno 2020 con i trend peggiori vs giugno 2019 è il Centro con -29%, seguito dal Nord-Est con -27,5% e il Nord-Ovest con -27%. Leggermente meglio Sud e isole con -23,5%, un risultato sempre negativo che riflette, tuttavia, una lieve ripresa del turismo nostrano. Nel ranking per regioni la Toscana erode qualche punto percentuale rispetto a maggio (-48,8%), ma rimane pur sempre la peggiore in Italia con -33%. Questa la situazione nelle principali città: Firenze -38%, Lucca -36%, Pisa -31%, Livorno -38%. In seconda posizione l’Emilia-Romagna che chiude giugno a -30,2% e sorpassa la Lombardia (-29.6%). Modena e Reggio Emilia sono in testa con -36%, Bologna flette di un punto percentuale in meno (-35%), Rimini e Forlì-Cesena -23%, Parma -19%. Al terzo posto la Lombardia in flessione del 29,6%.

Quanto alle province con i trend più negativi, la fotografia riflette gli scenari dell’emergenza sanitaria: Brescia la più colpita -34%, Milano -33%, Como -32%, Varese -30%, Monza e Mantova -28%, Bergamo -22%, Pavia -17%, Cremona -7%. Al quarto posto il Trentino con -29%, Trento chiude a -26%. Segue il Lazio in flessione del -28,7%, Roma e Frosinone -30%, Latina -20%. La Campania è a breve distanza percentuale -28,1%. Caserta, città turistica per eccellenza con la reggia del Vanvitelli, flette del -31%, seguita da Napoli -29% e Salerno -12%. Nel Nord-est a chiudere il ranking è il Veneto con un trend negativo del -26,7%. Questala fotografia delle province: Padova e Venezia -30%, Treviso e Verona -27%, Vicenza -21%. Il Friuli-Venezia Giulia dimezza l’andamento negativo rispetto a maggio (-43,8%) e chiude giugno in ripresa, seppure sempre negativa, con -19,1%. Udine è a -15% contro il -41% del mese di maggio. Sempre negativa anche la situazione in Liguria che chiude giugno a -25,5%. Genova la peggiore con -30%, seguono La Spezia -27%, Savona -25%, Imperia -13%

Al Sud le regioni con i trend negativi peggiori sono Sicilia e Calabria, le uniche ad avere avviato i saldi l’1 luglio a dispetto delle disposizioni della Conferenza delle regioni che li aveva inizialmente posticipati all’1 agosto, ma rettificati in questi giorni con il via libera alla partenza già da questa settimana. Ebbene, la Sicilia flette del-24,8%, la Calabria del -24,5% ma, a giudicare da recenti rilevazioni, l’avvio anticipato dei saldi dovrebbe portare a risultati migliori a fine luglio. Uno sguardo alle regioni del Centro-sud mostra andamenti di poco inferiori al quadro regionale sopra descritto. Umbria (-26%), Molise (-25%), Abruzzo (-24%), Marche (-22%). Nel resto d’Italia le regioni con il più forte recupero sono Valle d’Aosta con -8% e Basilicata con -12%. A livello di canali il mese di giugno vede centri commerciali, outlet e highstreet delle grandi città intorno al -30%, meglio le aree periferiche delle grandi città e le città di provincia con-20%, mentre il travel è il canale più in sofferenza a -72%. Sul semestre situazione più equilibrata con centri commerciali, outlet e highstreet delle grandi città intorno al -45%, le aree periferiche delle grandi città e le città di provincia con-20%, mentre il travel è il canale più in sofferenza a -58%

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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