Povertà, Cgil Abruzzo: “preoccupazione dai dati emersi”

“Da agosto 2023, data di entrata in vigore del Decreto lavoro che ha abolito il Reddito di cittadinanza (Rdc), la platea dei beneficiari di Assegno di inclusione (Adi) e Supporto formazione lavoro (Sfl) ha diminuito notevolmente i percettori aventi diritto lasciando in condizioni di assoluta poverta’ migliaia di persone”. Lo affermano il segretario generale della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri, la segretaria con delega al Lavoro, Federica Benedetti, e il coordinatore regionale Inca Cgil, Mirco D’Ignazio, i quali esprimono “preoccupazione e non soddisfazione rispetto ai dati emersi” e sottolineano che “il dare peso ai numeri e’ molto distante dal concetto di obiettivo raggiunto”.
“In Abruzzo, come indica anche il rapporto dell’Istat 2024 – evidenziano i sindacalisti – si registra non solo un peggioramento degli indicatori sulla poverta’ assoluta, ma anche una crescita dei lavoratori poveri che percepiscono un reddito assolutamente incapace di difendere le famiglie da un disagio economico che non consente loro di arrivare a fine mese. Il dato abruzzese delle persone povere che hanno perso il sostegno economico garantito dal reddito di cittadinanza, e’ addirittura peggiore di quello nazionale. In Italia, infatti, si e’ passati da circa due milioni e settecentomila persone a meno di un milione ed ottocento. In Abruzzo, invece, i dati Inps ci dicono che si e’ passati da 24.213 nuclei familiari (pari complessivamente a 45.857 persone) che nel 2023 hanno percepito almeno una mensilita’ di Rdc, a 12.516 nuclei percettori di Adi e 2.038 percettori di Sfl. Ad essere rimaste senza un sussidio contro la poverta’ sono state quindi circa diecimila famiglie a basso reddito: un numero all’incirca pari alle domande respinte (quasi novemila quelle di Adi e piu’ di mille di Sfl). Respingimenti che nel 60% dei casi sono stati frutto del superamento dei requisiti reddituali che, e’ bene ricordarlo, sono peggiorativi rispetto al reddito di cittadinanza”.”Ma anche chi e’ riuscito ad accedere alle nuove prestazioni – proseguono Ranieri, Benedetti e D’Ignazio -ha vissuto e sta vivendo parecchie difficolta’. Indicazioni normative poco chiare, infatti, hanno generato problematiche, legate soprattutto dell’indennita’ Sfl, che per i primi mesi ha paralizzato completamente l’erogazione del beneficio da parte dell’Inps lasciando intere famiglie in condizioni di totale indigenza.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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