Povertà in crescita, Confcooperative: rilanciare i servizi socio-sanitari con la cooperazione sociale

Ben 103 cooperative, 2.762 soci, 3.012 dipendenti, e un valore economico di 254.881.040 milioni di euro. Sono numeri significativi, relativi alle sole realtà socio-sanitarie associate a Confcooperative Abruzzo, ma che già da soli testimoniano che gli indispensabili servizi sociosanitari ed educativi in Abruzzo sarebbero a rischio per una larga fetta della popolazione senza l’apporto decisivo della cooperazione. E tutto questo in un contesto di povertà crescente, già denunciato nei giorni scorsi, che vedrebbe allargarsi significativamente la fascia di quanti non potranno permettersi servizi di qualità. È quanto sostiene Confcooperative Abruzzo, per bocca del presidente Massimiliano Monetti e Ida Guetti, presidente di Federsolidarietà Abruzzo, l’organizzazione di rappresentanza politico-sindacale delle cooperative sociali, mutue ed imprese sociali di Confcooperative.

“Si tratta – dicono – di un mondo che, in piena emergenza coronavirus, ha continuato a lavorare instancabilmente, a volte reinventandosi, più spesso sacrificandosi, ma dimostrando che quando si parla di “territorio”, i protagonisti già ci sono: sono le realtà che gestiscono le case di riposo, gli operatori che fanno assistenza domiciliare integrata, conoscendo persone, comunità, risorse e problemi. Sono quelle persone che hanno reso meno drammatica l’emergenza per tantissime persone fragili, nelle strutture residenziali come nelle loro case. Anche loro vanno annoverati tra gli “eroi” di questa fase storica”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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