Pubblico impiego, previste 150mila assunzioni all’anno per i prossimi 5 anni

Per il pubblico impiego si stimano oltre 150mila persone assunte all’anno per i prossimi 5 anni, parallelamente al milione di dipendenti pubblici che andrà in pensione entro il 2033. E’ la prospettiva della Pa nel report annuale Fpa, che analizza i principali fenomeni in atto nella Pubblica amministrazione e gli scenari di innovazione. Per il 2022 la stima del numero dei dipendenti pubblici è di 3,27 milioni, +0,8% rispetto al 2021, in crescita ma ancora sotto la media dei principali Paesi: in Italia ci sono 5,5 impiegati pubblici ogni 100 abitanti, mentre sono 6,1 in Germania, 7,3 in Spagna, 8,1 nel Regno Unito, 8,3 in Francia. In Italia si contano 14 dipendenti pubblici ogni 100 occupati, contro i 16,9 nel Regno Unito, i 17,2 in Spagna, i 19,2 in Francia.

Migliora la percezione degli italiani nei confronti della Pa: la maggioranza dei cittadini (il 64%) che hanno avuto relazioni con la pubblica amministrazione negli ultimi due mesi si ritiene soddisfatto dell’esperienza. Nel valutarla, i primi tre aggettivi utilizzati sono “competente” (per il 24%), “efficiente” (20%) e “digitale” (19%). E nel contempo cresce l’attrattività del settore pubblico come datore di lavoro: a 7 italiani su dieci interessa un impiego nella Pa, non solo per il “posto sicuro”, ma anche per la qualità della proposta professionale. È quanto emerge da Barometro Pa, la ricerca realizzata su un campione di 500 cittadini rappresentativo della popolazione italiana da Fpa, società di Digital360, gruppo che promuove l’innovazione digitale come motore di sviluppo sostenibile e inclusivo dell’economia e di rinnovamento delle imprese e della pubblica amministrazione. Secondo l’indagine Fpa, sulla media di un 64% di cittadini soddisfatti della Pa (di cui il 12% molto e il 52% abbastanza), i giovani 18-34enni sono più positivi rispetto alle fasce di età superiori (81%).Tra le aree geografiche, i più soddisfatti sono gli abitanti del Centro Italia (79%) e del Nord ovest (77%), meno quelli del Sud (54%) e Nord est (46%). Valutando le opportunità di impiego per sé o un familiare, la maggioranza dei cittadini è interessata a un lavoro nella Pa: il 43% perché pensa che garantisca sicurezza e stabilità professionale, dato stabile rispetto ad un anno fa; il 30% perché ritiene che offra un contesto lavorativo importante e professionalizzante, e questo è invece un dato in crescita di 8 punti rispetto a gennaio 2023. Mentre è sostanzialmente invariata la quota di chi non vorrebbe la Pa come datore di lavoro (il 18%) e cala di 7 punti chi non ha un’opinione (10%).

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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