Saldi, vendite al di sotto delle attese ma crescono i pagamenti digitali

La stagione dei saldi invernali non ha raggiunto i risultati sperati: secondo Federazione Moda Italia-Confcommercio, a febbraio le vendite sono calate del 4,6% rispetto a un anno fa (a gennaio il calo è stato pari al -4,5%), e circa un’azienda su due ha chiuso la stagione con un segno negativo. Fra le cause di questa flessione c’è il carovita, che porta gli italiani a cercare occasioni vantaggiose tutto l’anno senza attendere i saldi, ma anche le temperature più miti, che riducono l’esigenza di acquistare capi invernali.Nonostante il rallentamento complessivo, crescono le vendite effettuate attraverso strumenti di pagamento digitali, segno che il cashless può essere una leva importante per rispondere alle nuove abitudini dei clienti, offrire loro un’esperienza d’acquisto in negozio più soddisfacente ed essere più attrattivi sul mercato. Fra gennaio e marzo le transazioni senza contanti nei negozi di abbigliamento crescono del +10% rispetto all’anno precedente, mentre il valore dello scontrino medio cashless – indicatore di una sempre maggiore diffusione dei pagamenti con carta anche per spese di piccoli importi – scende in tutta Italia del -3%, arrivando a 56,8 euro.

In testa alle province con l’aumento più elevato di transazioni senza contanti nella stagione dei saldi ci sono Varese (+128,2%), Perugia (+105,2%) e Fermo (+98,6%). A Massa-Carrara si trova lo scontrino digitale più basso (€29,7 euro). La provincia in cui, invece, il ticket medio cashless è sceso di più è Oristano, -57% rispetto al 2023.Sono alcuni dei dati che emergono dall’Osservatorio Moda Cashless di SumUp, fintech attiva nel settore dei pagamenti digitali con soluzioni innovative per business di ogni dimensione, che ha analizzato il trend dei pagamenti digitali nei negozi di abbigliamento durante l’ultima stagione dei saldi invernali.

Le province che nel periodo dei saldi invernali 2024 registrano la crescita più alta di transazioni digitali sono Varese (+128,2%), Perugia (+105,2%) e Fermo (+98,6%). Al quarto posto della classifica c’è Pordenone (+79%), al quinto Como (+62,3%), Ancona si colloca in sesta posizione (+60,9%), Rimini in settima(+59,4%). Chiudono la Top 10 Reggio Calabria (+56,1%), Livorno (+49,1%) e Belluno (+46,7%).Gli scontrini digitali più bassi dei saldi invernali – Dopo Massa-Carrara, per trovare gli scontrini medi cashless più bassi occorre recarsi a Rieti (€31,1), a cui seguono Vibo Valentia (€33) e Matera (€35,8). Verbano-Cusio-Ossola (€36,7) è l’unica provincia del nord prima di Caltanissetta (€37,5), Siracusa (€37,6) e Isernia (€39,8). Chiudono la classifica Taranto (€41,6) e Chieti (€42,6). In testa alla classifica delle province in cui lo scontrino medio digitale è sceso di più, invece, c’è Oristano con una flessione del -57% rispetto al 2023: qui il ticket è passato da €120,7 a €51,9. Segue Belluno con una diminuzione del -49%, dove lo scontrino scende da €157,8 a €80,5. Sul podio anche il ticket digitale medio di Isernia che, calando da €69,8 a €39,8, segna un -42,9%.Abbigliamento, pagamenti digitali in crescita anche nel 2023 – I dati sul trend del cashless nei negozi di abbigliamento nei primi mesi del 2024 si mostrano in continuità con quelli relativi all’intero 2023. I pagamenti digitali crescono a livello nazionale del +17,4%, mentre da un anno all’altro resta pressoché costante il valore dello scontrino medio cashless (€56,8 contro €57).

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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