Unimpresa: tassa sugli extraprofitti spinge gli interessi su conti correnti

“Interessi e rendimenti su conti correnti e depositi bancari saliti anche oltre il 50% dopo la tassa sugli extraprofitti a carico del settore bancario italiano. ‘Sollecitate’ dalla moral suasion della politica, le banche stanno iniziando a restituire alla clientela i benefici della politica monetaria”. Lo rileva report del Centro studi di Unimpresa per la quale “a partire da agosto 2023, quando il governo ha annunciato l’intervento fiscale sugli istituti di credito, la curva dei tassi di interesse applicati su conti correnti e depositi di imprese e famiglie, infatti, è salita più velocemente rispetto ai mesi precedenti, lasciandosi alle spalle i criticati livelli ‘rasoterra’”.

In particolare, si registra una positiva accelerazione per quanto riguarda la remunerazione dei conti correnti delle imprese, passata dallo 0,62% di luglio allo 0,94% di novembre, con un incremento superiore al 50%. Incremento significativo anche per la remunerazione dei depositi delle famiglie con scadenza superiore ai due anni, in relazione ai quali il tasso è passato dal 2,08% di luglio al 2,61% di novembre, con un aumento pari a oltre il 25%.

Secondo il report del Centro studi di Unimpresa, che ha elaborato dati statistici della Banca d’Italia, la remunerazione riconosciuta dalle banche sui conti correnti e ai depositi detenuti dalle famiglie e dalle imprese è salita progressivamente nel corso del 2023, ma, osservando la curva dei tassi, si osserva “una accelerazione significativa in coincidenza con l’annuncio, datato 7 agosto, della norma fiscale sui profitti definiti extra dal governo realizzati dal settore bancario”.

Nel dettaglio, sui conti correnti delle famiglie, si è registrato un incremento del 25% tra luglio e novembre dello scorso anno con i tassi d’interesse passati dallo 0,28% allo 0,35%; i tassi sui depositi delle famiglie con scadenza fino a 2 anni sono saliti del 15,2%, passando, nei cinque mesi in esame, dal 2,82% al 3,25%, mentre sono saliti del 25,2%, dal 2,08% al 2,61% quelli per i depositi con scadenza superiore a 2 anni. Per quanto riguarda le imprese, si registra un balzo del 51,6% sui tassi applicati ai conti correnti, passati dallo 0,62% di luglio allo 0,94% di novembre, mentre la remunerazione sui depositi è cresciuta meno, passando dal 2,96% al 3,51%, in salita del 18,6%.

Quanto alle imprese, i conti correnti erano remunerati, a fine 2021, allo 0,02% (0,03% a fine 2020), mentre i depositi si attestavano allo 0,70% (0,78% a fine 2020). Questi cinque parametri, a fine 2022, dunque dopo i primi rialzi Bce (il tasso era al 2,5%), erano arrivati rispettivamente allo 0,09%, 1,18%, 1,53%, 0,21% e 1,74%. Nel corso del 2023, si è registrata una progressiva corsa al rialzo che ha visto una accelerazione a partire da agosto, dunque dopo l’annuncio della tassazione straordinaria sugli extraprofitti.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

Controllate anche

Turismo, l’Abruzzo presenta le sue proposte alla fiera di Bolzano

Si chiude a Bolzano la fiera del Tempo Libero, evento al quale la Regione Abruzzo …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *