I dati Istat sull’inflazione rappresentano “uno tsunami”, secondo l’Unione nazionale consumatori e una maxi-stangata per il Codacons che stime l’aggravio di spesa in 2.580 euro annui per la famiglia “tipo”. L’Unione Nazionale Consumatori ha stilato inoltre la classifica delle citta’ e delle regioni piu’ care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita. In testa alla classifica c’e’ Bolzano dove l’inflazione annua, pari a +10,5%, si traduce nella maggior spesa aggiuntiva annua equivalente, in media, a 2791 euro. Al secondo posto Trento (con il +10,2% e un incremento di spesa pari a 2669 euro per una famiglia media). Sul gradino piu’ basso del podio Bologna (con il +9,5% e una spesa supplementare di 2370 euro). Poi Ravenna (+9,7%, +2344 euro), Verona (+9,7%, 2258 euro), Milano che, pur avendo un’inflazione piu’ bassa della media nazionale, si colloca in sesta posizione con +2226 euro, Brescia (+8,3%, 2189 euro), Perugia (+9,3%, +2137 euro) e Padova (+9,1%, +2118 euro). Chiude la top ten Modena, +8,7%, pari a 2102 euro. Catania, e’ prima per inflazione in Italia e prima tra le citta’ del Sud come mazzata annua, in undicesima posizione con 2085 euro. La citta’ piu’ virtuosa e’ Campobasso, con un’inflazione del 7,5% e una spesa aggiuntiva per una famiglia tipo pari a “solo” 1373 euro. Segue Catanzaro (+7,5%, +1401 euro) e Reggio Calabria (+7,6%, +1419 euro).
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