Accoglienza migranti, attenti a non varcare il limite del giusto

Accoglienza migranti, attenti a non varcare il limite del giusto

EST MODUS IN REBUS
Est modus in rebus –scrive Orazio nella sua prima satira e prosegue-sunt certi denique fines,quos ultra citraque neque consistere rectum “Esiste una misura nelle cose, esistono determinati confini al di qua e al di la dei quali non può esservi il giusto”. Questa affermazione filosofica può essere applicata a qualsiasi circostanza e quindi anche al problema della immigrazione clandestina. Il fatto che solo il 7% di quanti sono arrivati sulle nostre coste ha lo status di rifugiato ha un significato relativo. Il fatto che le navi delle ONG, battenti tutte bandiere straniere, facciano da taxi andando a prelevare ai limiti delle acque territoriali libiche i migranti niente affatto in pericolo di naufragio dopo aver contattato telefonicamente gli scafisti potrebbe essere poco rilevante se i numeri fossero modesti. Ma i numeri del fenomeno già si pongono “Citra”, oltre una situazione sopportabile e dunque giusta. Sono, secondo gli ultimi dati, seicentomila le persone arrivate clandestinamente e mantenute con la spesa di 5 miliardi di euro l’anno mentre in Italia, segnala l’Istat, ci sono almeno 4 milioni di cittadini poverissimi. Anche il fatto che negli ultimi mesi si sono incrementati gli arrivi dalla Tunisia, paese democratico e in pace, non ci dovrebbe preoccupare se non fosse stando alle notizie di cronaca, che con una amnistia moltissimi carcerati sono stati liberati e si dirigono con rapide imbarcazioni verso l’Italia. La nostra nazione è stata lasciata sola a gestire il fenomeno. I paesi confinanti hanno chiuso le frontiere, non si fanno carico dei ricollocamenti stabiliti, e ci rimandano indietro coloro che sono riusciti a varcare le frontiere. Gli esperti di demografia ci parlano di un aumento vertiginoso della popolazione africana. Ci sono già cinquecento milioni di persone pronte a sbarcare in Europa che di abitanti ne ha meno dei potenziali arrivi. Se si lascia campo libero ai così detti trafficanti, con mille al giorno in Italia e cinquecento in Grecia numeri facilissimi da raggiungere, in un centinaio di anni l’Africa si sarà trasferita in Europa; noi non lo vedremo ma sarebbe egoistico non pensare ai nostri nipoti. Bisognava pur cominciare a fare qualcosa, anche per scuotere l’Europa e richiamarla alla sua responsabilità. Se abbiamo a cuore la sicurezza delle persone bisogna creare le condizioni perché non vogliano abbandonare i loro paesi; chi non si imbarca non rischia di naufragare.  Ma interrompere questo flusso di uomini significa interrompere il libero fluire di un mare di denari. Tantissimi sono gli interessati a questo malaffare economico. Vi ricordate di Soros quel ricchissimo finanziere americano che ha recentemente accusato Salvini di prendere soldi dai russi? Sembrerebbe che dietro una parte di questa organizzazione che favorisce gli arrivi clandestini ci sia lui. Lo farà perché è un filantropo? Difficile crederlo. Salvini rischia essendosi messo di traverso a questi guadagni facili. Le accuse di insensibilità morale si sprecheranno, anche il Papa dice che non bisogna aver paura di questi immigrati clandestini; sono persone che portano ricchezza. Certo sono giusti tutti gli appelli umanitari e di accoglienza ma fin dove ci è possibile come Paese. Poi ci sono le efferatezze disumane di trafficanti senza scrupoli che possono spingersi a causare qualche naufragio per utilizzarne l’ondata emotiva.
 
Gli insulti inaccettabili di Macron

Macron e il portavoce del suo partito hanno definito il comportamento del nostro governo cinico e vomitevole e non hanno neanche chiesto scusa. Macron ha dichiarato che non intendeva offendere gli italiani. Questa affermazione può avere solo due significati. Il governo è composto da stranieri per cui offendere il governo non è offendere gli italiani, oppure gli italiani sono cinici e vomitevoli per cui avendo detto la verità non hanno da offendersi come invece avrebbero potuto se le accuse fossero state false. Come mai questo attacco scomposto, mai verificatosi prima tra governanti europei? Io lo spiego in questo modo: Macron non è uno statista; è invece un personaggio di modesta levatura che comincia ad avere difficoltà interne. Cerca quindi con un atteggiamento di grandezza e di prepotenza di deviare verso l’esterno i malcontenti interni. Riteneva inoltre di poter manovrare docilmente l’Italia per conseguire gli interesse della Francia ,e non aspettandosi una presa di posizione determinata ha perso il controllo. Non dimentichiamoci che l’attuale situazione di anarchia in Libia è stata causata dai francesi che volevano sostituirsi con la Total all’ENI. Non hanno preso neanche il 10% dei clandestini che dovevano essere collocati in Francia. Hanno invece bloccato Ventimiglia, rimandato indietro 10.000 persone, anche donne in stato di gravidanza  con modi violenti e la loro polizia è sconfinata per inseguire un clandestino. Avendo il nuovo governo posto un freno a questa arroganza, la reazione di Macron è stata quella di chi sente contestato il proprio dominio
 
L’Italia ha violato qualche trattato?

La ministra spagnola della giustizia, la signora Delgado ha accusato l’Italia di violazione dei trattati internazionali. E’ proprio così? Il diritto internazionale, come tutto il diritto non è una scienza esatta e tra i giuristi si trovano opinioni diverse ed anche contrastanti. Tuttavia esistono dei punti fermi che risalgono all’epoca di Ugo Grozio:Pacta sunt servanda;rebus sic stantibus;bona fides.Le leggi sono molte ma potremmo prendere a riferimento gli art. 26 e 31 della Convenzione di Ginevra  del 1969. I patti dunque vanno osservati se le condizioni in cui sono stati stipulati non sono cambiate e se tra gli interlocutori esiste la buona fede. Ora la Acquarius ha recuperato i clandestini al confine delle acque libiche e i trattati dicono che essi vanno trasportati nel porto più vicino e più sicuro. I porti con queste caratteristiche sono in Tunisia e a Malta. Perchè allora portarli in Italia? Perché l’Italia ha coordinato i soccorsi; ma questa condizione non è prevista dalla legge del mare che parla invece del porto più sicuro. Ammettiamo però che questo obbligo l’Italia lo avesse. La Acquarius non ha raccolto dei naufraghi ma delle persone messe su dei gommoni da scafisti in contatto con le navi delle ONG. Possibile che gli stati di partenza, i comandanti delle navi e gli stati di cui battono bandiera, di questo stato di cose non sappiano nulla? E allora da che parte sta la bona fides? Le circostanze sono cambiate? Certamente si ed in modo radicale. Questo fenomeno non è più modesto e controllabile. Ora a gestire questi flussi di milioni di persone che premono per varcare il Mediterraneo sono intervenute organizzazioni criminali con importanti disponibilità economiche. Quindi anche il principio “rebus sic stantibus” non può essere applicato.

di Achille Lucio Gaspari

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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