Alcune riflessioni sul governo giallo rosso

Alcune riflessioni sul governo giallo rosso

Prima di esprimere qualche giudizio sulla composizione del governo giallo rosso è il caso di ripercorrere la storia dell’ultima crisi di governo. Il 7 agosto, dopo un colloquio con Conte che si era dimostrato molto disponibile, Salvini decise di aprire la crisi .Perchè lo ha fatto lo ha dichiarato lui stesso, voleva i pieni poteri, ciò è vincere le elezioni e governare da solo. Ma ha sbagliato i calcoli pensando che questo desiderio lo avesse l’intero PD, e quando Renzi si è opposto, le altre correnti del partito hanno dovuto seguirlo. La ragione ufficiale era quella di sbarrare la strada al fascismo di Salvini. Quando è a corto di idee la sinistra ha sempre un fascismo da sconfiggere mandando in prima linea le bandiere dell’A.N.P.I.(ma i reduci delle guerre puniche perché si nascondono?). La difesa delle poltrone di tanti senatori e deputati era una logica conseguenza; tornare al potere dopo un solo anno di purgatorio non è poi così male! Quanto ai 5 stelle non possono certo dire di voler bloccare il fascismo leghista dal momento che ci hanno tranquillamente governato per 14 mesi. Però conservare poltrone e potere è una bella cosa, anzi ottima. Essendoci in Parlamento una maggioranza il presidente Mattarella non poteva fare altro che rispettare la vigente Costituzione

Come spiegare questo connubio?

La gran massa del pubblico è restata sorpresa nell’apprendere l’alleanza di due forze politiche che sino a tempi recentissimi si erano pesantemente insultate promettendo che non si sarebbero mai disposte a collaborare. E’ pur vero che nazioni come ad esempio la Germania e la Francia che si sono ripetutamente affrontate in guerre che sono costate milioni di morti hanno poi trovato il modo di fare la pace e collaborare. Motivazioni in questo caso molto più nobili di quelle che hanno portato alla nascita del governo giallo rosso. Alcuni osservatori ritengono che tra il PD e i 5 stelle ci siano motivi di contatto che avrebbero dovuto spingerli a realizzare una collaborazione sin dall’inizio della legislatura. In realtà Lega e Movimento sono stati entrambi all’opposizione nella precedente legislatura con posizioni piuttosto simili su alcuni argomenti che potremmo racchiudere sotto la definizione di populismo. Era bizzarro pensare che il principale vincitore ed il principale sconfitto si mettessero immediatamente a collaborare. La situazione odierna è invece molto mutata; il PD sperimenta una discreta ripresa e i cinque stelle un forte ridimensionamento. Questi ultimi hanno attenuato alcune posizioni anti europee come dimostra il comune sostegno elettorale alla elezione della nuova Presidente della Commissione Europea. E’ quindi comprensibile che ci possa essere una certa convergenza di programmi; come questa collaborazione si svilupperà è tutto da vedersi. Dalla azione di governo dipenderà il bottino di consensi che i due principali partiti di governo potranno ottenere. I primi sondaggi li premiano entrambi e penalizzano, in modo per ora non grave, la Lega. In seguito sarà interessante constatare se questa coalizione premierà entrambi i partiti, uno solo dei due o nessuno dei due. I primi test interessanti a cui il Centro Destra (sarebbe meglio dire la Destra) si presenterà unito saranno le elezioni regionali. Logica vorrebbe che anche PD e 5 stelle collaborassero; la cosa però si presenta più difficile per i 5 stelle perché alleanze organiche anche a livello periferico vorrebbero significare una rinuncia a quella orgogliosa pretesa di essere diversi da tutti e di perseguire sempre una egemonia autonoma. Si cambia però così in fretta!

Quale opposizione a questo governo?

La forza della opposizione dipenderà dai risultati del governo. Se questi fossero deludenti l’opposizione non potrebbe che aumentare il suo potenziale. Ma quale opposizione? Berlusconi, ammesso che voglia davvero fare l’opposizione cosa di cui è lecito dubitare, è in calo accelerato di consensi e Forza Italia è un partito talmente disegnato sul suo proprietario Presidente da non essere in grado di sopravvivere senza la guida del Cavaliere. Fratelli d’Italia non può aspirare alla leadership della Destra Italiana. Quanto alla Lega la situazione si fa delicata e questo per il tipo di politica più che per il destino del capitano. Se infatti Salvini fosse eliminato per via giudiziaria potrebbe essere sostituito da Giorgetti che si presenta anche meglio. Il problema non sta nella guida ma nella politica del partito. Le posizioni sovraniste hanno fruttato un bel gruzzolo di consensi ma ora molti si rendono conto della sterilità di questa strategia. La Gran Bretagna che possiede una moneta forte, che è una potenza militare nucleare, che ha una stretta relazione con molte delle sue ex colonie ha grandi difficolta ad uscire dall’Europa; per l’Italia questa soluzione è impraticabile. Tentare di cambiare in senso sovranista il panorama politico europeo è un obiettivo irraggiungibile e scegliere una collaborazione con i paesi di Visegrad è stato un evidente errore strategico. Ritengo che gli elettori matureranno gradualmente la convinzione che questa scelta politica ci isola e ci danneggia. Questa considerazione mi fa prevedere che i consensi della Lega tenderanno più facilmente a ridursi che non a crescere. Con le forze politiche posizionate agli estremi si apre al centro un grande spazio che, o sarà occupato dai 5 stelle se essi saranno capaci di una mutazione genetica, o vedrà il sorgere di una nuova forza politica la cui nascita sarebbe favorita da un sistema elettorale proporzionale.

 

Che giudizio sulla composizione del governo giallo-rosso?

In un recente articolo sulla Stampa ,Sorgi definiva con una certa riprovazione questo governo come un governo di matrice democristiana elencando in successione Mattarella, Renzi, Conte, Franceschini e diversi altri. Sorgi vede nella Democrazia Cristiana qualcosa di negativo. Dimentica che a questo Partito si deve la libertà, l’Indipendenza, e lo sviluppo economico dell’Italia. Al programma del fronte popolare (partito comunista italiano, partito socialista italiano) che prevedeva la dittatura del proletariato, l’economia collettivista e l’adesione al patto di Varsavia la Democrazia Cristiana antepose la democrazia parlamentare, l’economia di mercato e l’adesione alla Nato. Che questa ricetta sia quella giusta è dimostrato dal fatto che non la contesta più neanche D’Alema. Magari fosse questo un governo democristiano!

Entrando più in profondità nella composizione possiamo dire che qualche miglioramento c’è stato rispetto alla precedente compagine. Alcuni dei ministri 5 stelle più criticati sono stati rimossi e la compagine del PD mostra in alcuni ministeri persone di più larga esperienza rispetto alla delegazione leghista. Vorrei ora soffermarmi su due ministeri, quello della Salute e quello degli Esteri. Alla Salute è andato Speranza che come esperienza di governo è pari a zero e come competenza per i problemi della Sanità è addirittura sotto zero. Perché le cose vadano ben ci vuole davvero speranza. Questa è stata un’occasione persa; questo ministero doveva restare ai 5 stelle che avevano un tecnico di grande valore come Sileri. Per gli Esteri è arrivata ,cosa poco diplomatica, una critica ufficiale dalla Cina. Sul web stanno massacrando il povero Di Maio. Credo che sia il più giovane ministro degli esteri dall’unità d’Italia. Batte per qualche anno Galeazzo Ciano che andò ad occupare palazzo Chigi (allora sede del ministero degli Esteri) avendo Mussolini rimosso un bravissimo Ministro come Grandi per far posto al genero. Quella nomina fu causa di grandi sciagure per l’Italia poiché l’alleanza con la Germania Nazista fu fortemente voluta da Galeazzo, salvo poi a pentirsene amaramente. Di Maio, che sarà sostenuto ed aiutato dalla ottima struttura del ministero, non rischia di fare danni così gravi. Al massimo non farà più il ministro; a Ciano è andata molto peggio.

di Achille Lucio Gaspari

 

 

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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