di Angelo Orlando*
Chi in Abruzzo ha vissuto un mese di agosto non quotidiano, ma sui quotidiani, non ha potuto fare a meno di pensare di vivere nella mitica regione della “Mancia”! Nello spazio idealizzato da Miguel Cervantes, però, non ha trovato il malinconico e folle Don Chisciotte, ma la sua “ controfigura rovesciata”, la cosiddetta “politica”,
rissosa e, soprattutto, ciarliera. Ancora, peccato che questa nuova, ma non inedita, versione dell’eroe non avesse
accanto a sé l’altrettanto mitico Sancho Panza, il principio di realtà! Altra, sbalorditiva, novità: i mulini a vento non sono più visti come giganti contro i quali spuntare la propria arma, bensì come mosche fastidiose contro le quali la
“controfigura rovesciata” non ha armi. Le prime due mosche il cui fastidio non è neppure lontanamente avvertito?
L’autonomia differenziata-destinata all’eterno ritorno-e l’automotive.
A) Autonomia- automotive
Nella moderna “Mancia”, l’autonomia è un insetto sconosciuto e, anche se se ne
avvertisse un lontano ronzio, sarebbe immediatamente rimosso.
Così, incredibilmente, ma colpevolmente, si fa finta che non esistano materie non-LEP, come, ad esempio, il commercio estero, che per questa regione dovrebbe pur
avere un qualche significato.
Se qualcuno, anche in avvertitamente, leggesse la scheda del commercio estero
redatta dall’Osservatorio Economico del Ministero degli Affari Esteri – MAECI
-scoprirebbe:
2023 – interscambio commerciale 15.716.000.000 ,
gennaio-marzo 2024 4.218.000.000.
Sempre sulla stessa scheda:
mezzi di trasporto 1.009.000.000,
36,8% dell’export totale della “ Mancia”!
Ora, mentre si celebrano i 25 milioni di euro di incremento dell’export dei distretti
abruzzesi rispetto allo stesso periodo del 2023, sull’orizzonte dell’automotive
abruzzese appaiono nubi minacciose, soprattutto per quanto riguarda l’ex-Sevel.
Qualche dato:
2019-export mezzi di tr.-I trim. 1.140.624.849
2019-export tot. provincia di Chieti 6.183.000.000,
2023 – export tot. 5.851.000.000.
Il riferimento al 2019 è obbligato perché a questa data non sono ancora intervenuti
né il COVID, né la nascita di Stellantis.
Sul declinare dell’estate 2024, all’improvviso, si accorgono tutti che per quanto
riguarda la situazione occupazionale in provincia di Chieti e il suo riflesso sulla
formazione del Pil abruzzese, dopo la crisi della Denso di San Salvo- 802
dipendenti e lo spettro della “isospensione!-, il termine ricorrente è”Cassa
integrazione”, sinonimo di “cassa disintegrazione” del sistema produttivo.
Nel clima di panico diffuso nella Regione della “ Mancia “ analizziamo le risposte
alla crisi delle figure del “Don Chisciotte rovesciato”, secondo il metodo bottom up, dal basso alle vette della politica:
1. L’opposizione, che vive su un altro pianeta, chiede al Presidente della Regione
di connettersi con Taváres e di riferire in Consiglio regionale- ottimismo della
volontà senza ragione!;
2. L’assessore, che teorizza la “continuità occupazionale” e non si rende conto
che nella “ Mancia” si vive tra “discontinuità occupazionale” e “continuità
disoccupazionali”, magnificando, inoltre, i benefici del GOL, senza sapere che
si tratta di AUTO-GOL, chiede chiarezza. A chi?
Evidentemente, al Ministro del “fatto in casa”, nobilmente trasformato in “Made in
Italy”, personaggio che, a questo punto, per raggiungere l’obiettivo di 1 milione di
autoveicoli prodotti in Italia, chiaramente ha sposato il modello slovacco, che già
produce 1 milione di autoveicoli, senza però un marchio indigeno. Il mirifico
Ministro, in continua discussione con il CEO di Stellantis, assiste al degrado delle
fabbriche italiane e immagina che il cinese Dongfeng potrebbe subentrare per
scongiurare una crisi letale. Lo stesso Ministro, però, dovrebbe sapere che
Dongfeng, pur avendo ridotto la sua partecipazione in Stellantis, è ancora socio
della stessa, quella Stellantis che ha firmato una joint-venture con il cinese
Leapmotor per vendere auto elettriche in Europa. Evidentemente, da illuminato
sovranista indigeno, conosce gli intrecci della politica industriale cinese meglio
dell’onnipotente comunista Xi e minaccia Tavárez di spostare i fondi del PNRR
della gigafactory di Termoli senza sapere se Tavárez voleva costruire a Termoli una
fabbrica di accumulatori LFP- litio-ferro-fosfato- o di accumulatori NMC-nichel-manganese-cobalto-, questi ultimi decisamente meno competitivi e non in grado di
garantire la possibilità di realizzare auto elettriche a prezzi accessibili per le classi
medie.
Vi sembra di vivere in pieno dramma? Il tragico, l’autonomia, deve ancora arrivare!
Alla prossima …
*Insegnante, viene eletto al Senato della Repubblica nel 1994 nelle file di Rifondazione Comunista e per la XII legislatura fa parte della Commissione Finanze e Tesoro e di quella Agricoltura. Successivamente è per due mandati consigliere regionale in Abruzzo sempre per il PRC.