Democrazia e libertà di stampa

Democrazia e libertà di stampa

I giornali e i giornalisti che vivono secondo i principi dell’onnipotenza della stampa al di sopra e contro lo Stato, al di sopra e contro la Società devono sparire o piegarsi all’ordine nuovo. I giornali che lottano contro lo Stato non devono avere più la libertà di compiere la loro nefanda azione antipopolare. I giornalisti che si ritengono intangibili despoti del famigerato “quarto potere” devono deporre la penna.

Chi secondo voi ha pronunciato queste parole? Di Maio o Di Battista? Se mi dite uno dei due avete sbagliato. Queste parole le ha pronunciate nel 1930 Ermanno Amicucci, segretario del sindacato nazionale fascista dei giornalisti.

Se qualcuno si è ingannato è perché è rimasto colpito dall’attacco scomposto che entrambi gli esponenti dei 5 stelle hanno lanciato contro i giornalisti dopo l’assoluzione di Virginia Raggi.

Il sillogismo: io ho ragione perché rappresento il popolo e chi non la pensa come me commette un errore in malafede e poiché io governo e impersono il potere esecutivo dello Stato, chi non condivide le mie posizioni è contro lo Stato. Questa è la quintessenza del potere dittatoriale in uno stato totalitario. Questa dolorosa evenienza l’Italia l’ha vissuta durante il regime fascista e ora è potentemente vaccinata contro queste distorsioni del populismo; questa malattia della democrazia non può assolutamente recidivare.

Per chi ritiene che sto esagerando, vorrei ricordare che ben cinque volte il presidente Mattarella è intervenuto in difesa della libertà di stampa e da uomo moderato e prudente qual è lo ha fatto perché tirato per la giacca.

Se qualche giornalista scrive il falso e travisa le notizie ci sono i tribunali penali e civili che possono intervenire. Se un giornale anche non di partito, ha una sua linea editoriale e si colloca in una posizione critica contro il governo, contro qualche partito o contro qualche personaggio politico, ha il diritto e ritengo anche il dovere di farlo. Non accettiamo di adeguarci al pensiero unico che qualcuno vorrebbe imporci. Dobbiamo essere vigili e combattivi anche contro le parole per impedire che si passi dalle parole ai fatti.

Per ora non corriamo certo gravi pericoli, ma si sappia che la stragrande maggioranza dei cittadini ha nel cuore le parole con cui Dante descrive Catone l’Uticense dicendo “libertà va cercando che è si cara come sa chi per lei vita rifiuta”

di Achille Lucio Gaspari

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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