Ex Sevel. Quale sarà il destino del “sistema furgone”, schiacciato tra la “ Trumpoconomis” e la politica con gli occhi chiusi?

di Angelo Orlando*

Ex Sevel. Dazi, Draghi: “Serve un accordo con gli USA, ma nulla tornerà come prima”
(Adnkronos, 15 maggio 2025).

Guardiamo una serie di elementi da analizzare e proviamo a costruire una simulazione dei numeri alla fine del 2025:

1) nel “ Prospectus” della UE, prima della nascita di Stellantis, il problema era il “ furgone” e si parlava di furgone“ full electric” dal 2025 ad Atessa,

2) una rassegna stampa, nazionale e regionale, negli anni, annuncia progetti di sviluppo, dall’accordo Stellantis- Iveco( Elkann con Elkann!) fino ai rinvii al 2027 del “ LARGE VAN”,

3) il Focus 2024 di Confindustria sull’automotive e le Previsioni congiunturali della primavera del 2025 mostrano prospettive e numeri impietosi per la filiera,

4) le posizioni di Svimez e ANFIA delineano un quadro altrettanto problematico,

5) valutate il “sistema furgone” considerando quello che succede nei siti di Sulmona e Pratola Serra, in Campania, e considerate la possibile integrazione con l’ipotesi di una gigafactory a Termoli,

6) osservate la reazione di Confindustria e politica a Brescia e altrove,

7) ad Atessa sono esaurite le 52 settimane di cassa integrazione e fino al 31 dicembre 2025 contratti di solidarietà -“ difensivi”!- interesseranno 1.961 lavoratori- su 4.784-,

8) durante la durata del contratto, il Plant di Atessa non riceverà più “prestiti” e “distacchi” di lavoratori, come nel passato, ma fornirà “prestiti” e “distacchi”!

Un dato: “ La produzione dei veicoli commerciali nel primo trimestre 2025 ( Plant di Atessa) raggiunge la quota di 49.367 unità, con un risultato negativo rispetto al 2024 del-24,2%” ( Comunicato stampa Fim-Cisl).

Ora , i dati, finanziari, ufficiali dell’Export – Mezzi di trasporto- saranno disponibili il 12 giugno 2025.

In attesa, considerando la teorica invarianza della situazione rispetto al secondo semestre

2024, proviamo a costruire, sperando un destino diverso, una previsione-simulazione di esiti alla fine del 2025 in Abruzzo e Italia:

 

Dando per scontato che questa sia- è -una previsione, si spera accademica,

dato oggettivo è che nel 2024 l’export abruzzese dei mezzi di trasporto ha accusato un -1.585.917.974 rispetto al 2019, anno di riferimento prima del Covid e della nascita di Stellantis.

Una domanda: quando la frammentazione geo-economica e il balletto dei dazi produrrà, sempre presumibilmente, un – 2.074.806.001, come affronterà la politica- tutta!- l’elevato livello di incertezza economica, i riflessi su prezzi e salari e la disgregazione del tessuto produttivo e sociale?

Missione impossibile?

Intanto, umilmente, freddamente e senza devianze ideologizzanti, provi a “capire”, prima, e, poi, metta in discussione indirizzi e strumenti inefficaci di politica industriale, presunta, costruendo la prospettiva di superamento di un’emergenza sociale ed economica decisamente drammatica!

Continua….

*Insegnante, viene eletto al Senato della Repubblica nel 1994 nelle file di Rifondazione Comunista e per la XII legislatura fa parte della Commissione Finanze e Tesoro e di quella Agricoltura. Successivamente è per due mandati consigliere regionale in Abruzzo sempre per il PRC.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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