di Angelo Orlando*
Il debito sanitario abruzzese tra caos politico, burocratico e
amministrativo di passato e presente e le nubi ancora più nere
del futuro (legge di bilancio 2025 del Governo Meloni)!
A) – Il caos dei numeri tra politica e Ragioneria Generale dello Stato-RGS-:
Il 23 maggio 2024 il Consiglio Regionale dell’Abruzzo approva la l.r. 9/2024 per far
fronte ad un buco sanitario quantificato in oltre 122.000.000 dai “ tavoli affiancanti”
e da quello ministeriale del 6 maggio, tavolo che ratifica questa cifra, cifra
successivamente discussa sia con il Ministero della Sanità sia con il MEF.
Guarda caso, però, il debito certificato dalla RGS come riepilogo finale, dopo il
trasferimento in bilancio dell’attivo-GSA di 24.648.693,20 €, è -93.396.609,95!
B) – Il caos delle parole:
Nella seduta, l’assessore al Bilancio-si legge nel resoconto – dichiara :” Le
soluzioni erano due:aumentare al massimo le tasse degli abruzzesi o ridurre le
spese. Abbiamo scelto di tagliare le spese”.
Qualcuno spieghi all’Assessore che 392.648 lavoratori dipendenti hanno versato
171.065.000, 56.793 pensionati hanno versato 28.481.000, per un totale di
199.546.000 ,mentre tutti gli altri contribuenti – 210.000, per la cronaca!- hanno
versato poco più di 80 milioni di euro, fatti salvi gli “ evasori per necessità”!
Quindi, l’incremento di tasse avrebbe colpito soltanto i contribuenti “ osservati”,
guarda caso quegli stessi contribuenti che subiranno il taglio delle spese imposto
nei piani di “razionalizzazione” predisposti dalle singole Asl in virtù del mitico
parere “vincolante” imposto dall’art.2, l.r.9 (su questo vedasi articolo precedente).
Il controcanto comunicativo dell’opposizione(?) si traduce, invece, nell’evocazione
di un apocalittico scenario che porterebbe il debito sanitario a circa 200 milioni di
euro nel 2024.
Peccato che le parole non siano supportate dai numeri, sempre quelli della RGS,
numeri relativi ai risultati di esercizio del I e del II trimestre 2024.-notare come i
tempi delle Asl, quelli dei Ministeri e quelli della GSA marcino ognuno per conto
proprio-!
Guardate in basso i numeri della RGS e fate attenzione alle date ( nessuno li
conosceva prima dell’approvazione della legge, e, a settembre, prima
dell’approvazione dei piani di razionalizzazione?).
Guardiamo ora l’andamento della spesa in Abruzzo per diversi anni fino al 2002
per Beni e Servizi e personale:
2012: Beni e servizi 1.700.000.000 personale 760.000.000
2016: Beni e servizi 1.700.000.000 personale 756.000.000,
2019: Beni e servizi 1.900.000.000 personale 766.000.000,
2020: Beni e servizi 1.900.000.000 personale 680.000.000,
2021: Beni e servizi 1.900.000.000 personale 817.000.000,
2022: Beni e servizi 2.000.000.000. personale 843.000.000.
Guardiamo la spesa farmaceutica:
2019 farm. Convenz. 189.400.000 prodotti farmaceutici 276.100.000,
2022 “ 186.600.000 “ 338.700.000.
La politica ha scomposto e analizzato attentamente questi dati? Ha verificato costi
e ricavi di ogni singola struttura ospedaliera con relativa dotazione organica?
Perché doveva farlo?
Leggete cosa c’è scritto nell’audizione della Presidente dell’Ufficio Parlamentare di
Bilancio- UPB- nell’ambito delle audizioni per l’esame del Disegno di Legge di
bilancio per il 2025:
“Il tasso di crescita del finanziamento del SSN resta sempre inferiore a quello del
Pil nominale (programmatico), avvicinandosi a quest’ultimo solo nel 2026… Nel
triennio 2025-27 il tasso di crescita della spesa sanitaria risulta sempre superiore a
quello medio annuo dell’1,5% fissato per la spesa primaria netta nel PSB… Ne
consegue che la distanza tra la spesa sanitaria e il finanziamento del SSN aumenta
significativa significativamente nel periodo di previsione, tanto che il divario nel
2027 risulta circa il triplo rispetto a quello del 2024… Questi andamenti implicano
un rischio significativo di aumento del disavanzo dei servizi sanitari regionali, che
potrebbe protrarsi anche negli anni successivi al 2027… Non viene affrontata la
principale criticità del sistema sanitario nazionale ossia la carenza del personale
sanitario…)”.
Ed ecco il gran finale per quanto riguarda le misure in campo sanitario: “Un altro
gruppo di misure èa favore dei soggetti privati che operano nella sanità, dalle
strutture accreditate alla distribuzione farmaceutica all’ingrosso e alle comunità
terapeutica… Infine alcuni provvedimenti intervengono sul riparto del
finanziamento tra le regioni, tendenzialmente favorendo quelle con servizi
sanitari regionali più forti, attraverso l’introduzione di forme di premialità sulla
gestione delle liste d’attesa ed eventualmente tramite l’introduzione di ulteriori
indicatori nell’ambito del Nuovo Sistema di Garanzia( NSG) volto al monitoraggio
dell’erogazione dei livelli essenziali delle prestazioni( LEA)…”.
La politica può spiegare, adesso, quali sono le prospettive della sanità in Abruzzo?
*Insegnante, viene eletto al Senato della Repubblica nel 1994 nelle file di Rifondazione Comunista e per la XII legislatura fa parte della Commissione Finanze e Tesoro e di quella Agricoltura. Successivamente è per due mandati consigliere regionale in Abruzzo sempre per il PRC.