Il buono e il cattivo del secondo turno di consultazioni

 Il buono e il cattivo del secondo turno di consultazioni 

Il secondo turno di consultazioni del Capo dello Stato si è concluso venerdì con pochi risultati apprezzabili. Lo stesso Presidente nella sua dichiarazione conclusiva ha certificato l’assenza di un accordo tra le forze politiche che possa portare alla costituzione di un governo nella pienezza delle sue prerogative.

La situazione internazionale.

In Siria il dispiegamento di forze militari contrapposte determina tensioni preoccupanti; una potente squadra navale russa staziona nei pressi delle coste siriane e ad essa si è aggiunto un gruppo navale cinese che comprende anche una portaerei. Le forze navali della Nato saranno costrette a rispondere con una concentrazione di forze pari o anche superiore. Trump ora sembra diventato molto più prudente nel minacciare punizioni armate contro Assad , ma quando si scherza con il fuoco qualcuno si può bruciare. Oggi nella sede romana del CADS, ad ascoltare una conferenza del Capo di Stato Maggiore della difesa gen. Graziano erano convenute le più alte cariche militari che non nascondevano la loro preoccupazione per l’assenza di un Governo con pieni poteri nel caso la situazione politico militare si fosse aggravata. Ma una maggiore preoccupazione agitava molti organi di stampa, la collocazione politica dell’Italia in caso di un governo 5 Stelle-Lega dal momento che entrambi i partiti avevano mostrato simpatie per la Russia di Putin, e una collocazione strategica dell’Italia accanto al nuovo Zar delle Russie, al Sultano della Turchia islamica e agli Aiatollà dell’Iran avrebbe posizionato l’Italia in una situazione critica quanto quella determinatasi per l’adesione dell’Italia fascista al Tripartito. Fortunatamente tutti i leaders, usciti dallo studio del Presidente hanno sottolineato la loro intenzione di mantenere la Nazione nel campo occidentale, leale alla Unione Europea, alla Nato e agli Stati Uniti. Questa è la sola buona notizia che ci ha portato il secondo turno di consultazioni, e ritengo che gran parte del merito vada ascritto al convincimento morale esercitato da Mattarella sulle delegazioni dei partiti ricevuti.

Il PD alle prese con i suoi problemi interni

Non c’è per ora una posizione unitaria delle varie correnti sulle scelte da fare il 21 aprile; mantenere il reggente ed anticipare il congresso o eleggere un segretario e mantenere la data statutaria del congresso. Neanche è certo se l’Assemblea si terrà il 21 aprile ,data potrebbe essere posticipata. La posizione del partito per ora non muta e si mantiene all’opposizione, disponibile a dialogare con chi riceverà l’incarico. Un recente sondaggio premia questa posizione; non solo la emorragia di voti si sarebbe fermata, ma ci sarebbe una risalita verso il 20%.

Salta l’accordo tra 5 Stelle e Lega.

Nel pomeriggio di mercoledì sembrava decollare un accordo tra 5 Stelle e Lega sulla base di un passo di lato di Berlusconi che avrebbe dovuto fornire al nascente governo un appoggio esterno o almeno una astensione. I consiglieri di Berlusconi e in particolar modo Gianni Letta lo spingevano a rifiutare questa soluzione; evidentemente non c’erano le garanzie richieste o i Forzisti non si fidavano delle promesse ricevute. Al mattino di giovedì Salvini si reca a Palazzo Grazioli e trova già scritto il comunicato che avrebbe dovuto leggere. Anche la forma è sostanza. Recarsi a casa di Berlusconi per il summit è di per se una manifestazione non di cortesia ma di debolezza; accettare un comunicato in gran parte già stilato conferma questa sudditanza psicologica. Durante l’esposizione fatta da Salvini alla Loggia della Vetrata Berlusconi si è preso tutta la scena con un attacco finale ai 5 Stelle. Questa situazione per ora giova a Salvini che è dato al 24% mentre Berlusconi scende al 10%

Di Maio in difficoltà

Di Maio era certo di poter stipulare un accordo con Salvini risolvendo in modo a lui favorevole l’ostracismo per Berlusconi. La battuta dell’ex cavaliere ha sorpreso tanto lui quanto Salvini e questa situazione comincia a pesare sui consensi. La crescita non solo si è arrestata ma nell’ultima settimana si è verificato un arretramento del 2% nei sondaggi.

Mattarella da notaio ad attore

Il Presidente della Repubblica non organizzerà un terzo giro di consultazioni; o entro mercoledì gli verrà presentato un accordo di governo o prenderà l’iniziativa. E’ improbabile che il PD cambi posizione, che Salvini decida di separarsi bruscamente da Berlusconi e che l’ex Presidente del Consiglio agevoli la trattativa di governo mettendosi volontariamente fuori gioco. Gli elettori 5 Stelle non digerirebbero un accordo politico con Forza Italia; Di Maio con le sue preclusioni dimostra di tenerne conto e Di Battista pronuncia l’anatema assoluto contro il male assoluto. Prepariamoci a vedere nella prossima settimana una qualche decisione di Mattarella. Per ora sul tavolo c’è un incarico esplorativo affidato alla seconda o alla terza carica dello Stato, o in alternativa un pre incarico ad un esponente del Centro Destra che potrebbe essere Giorgetti. Difficile quindi che si vada ad una soluzione prima delle elezioni regionali a meno che la situazione in Siria non precipiti.

di Achille Lucio Gaspari

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

Controllate anche

Cittadini, elezioni, Nuova Pescara

di Alessandro D’Ascanio* Archiviate le elezioni regionali del 10 marzo, forse anche in virtù dell’esito …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *