Il governo e i docenti universitari

Il governo e i docenti universitari

Sembra che finalmente, dopo molti tentennamenti, il governo giallo-verde possa vedere la luce. Se la cosa si farà il merito maggiore è di Di Maio, che dopo molti errori e cambi di opinione, con una mossa a sorpresa ha lasciato Salvini con il cerino in mano. Anche coloro che sono contrari a questo governo dovrebbero essere soddisfatti della sua nascita e cercherò di spiegare il perché. La grande preoccupazione è che il programma scritto nel contratto sia insostenibile dal punto di vista economico. Bisogna invece attendere il discorso che Conte farà alle Camere. Sicuramente vorrà mostrare la sua autonomia nel realizzare il programma del Governo. Non è affatto detto che tutto quello che è scritto nel contratto debba realizzarsi all’istante e fin nei minimi particolari. La presenza di Conte e il modo in cui il Governo si sta formando sono una rassicurazione rispetto alla uscita dall’euro che è più una idea dei Leghisti che non del Movimento 5 stelle. Se fossimo andati diritti al voto il problema concreto non sarebbe stato tanto quello di votare in piena estate, quanto quello di fare un referendum emotivo pro o contro l’euro, pro o contro l’Europa, pro o contro Mattarella. Le scelte delicate e impegnative devono essere guidate dalla logica e dal ragionamento e non dalla emozione come si sarebbe invece verificato. C’è invece un programma da valutare e due forze non omogenee da porre sotto osservazione da parte dell’elettorato. Lasciamoli lavorare e valutiamoli sui fatti e non sulle paure.

I docenti universitari nella compagine di governo

Il governo in gestazione annovera pochi elementi con esperienza; In questo senso la presenza di alcuni docenti universitari, ad iniziare dal Presidente del Consiglio appare molto utile. Politici con grande esperienza di governo ora non li abbiamo, ma i docenti universitari che rappresentano, o almeno dovrebbero rappresentare il vertice della cultura del paese sono una garanzia. Quale che sia la loro dottrina sanno bene che la conoscenza delle cose richiede studio ed impegno, le decisioni devono scaturire da un ragionamento logico, va sempre ricercata la novità quando si interpretano gli accadimenti. In passato professori come Moro, Fanfani, Cossiga, e molti altri, portando nell’agone politico la forma mentis accademica sono assurti a grande livello. Dispiace quindi che al Ministero della Salute vada la dottoressa Grillo invece del prof. Sileri. La Grillo ha maggior esperienza parlamentare ma Sileri è un docente universitario di grande valore, profondo conoscitore dei Sistemi Sanitari Italiano, Statunitense e Inglese per avervi lavorato come docente di chirurgia. Questo Ministero viene citato in fondo alla lista come fosse tra i meno importanti. Va invece ricordato che la Costituzione tutela la salute come bene primario, e che è importante il ruolo del Ministero per attenuare almeno, le profonde differenze che esistono nelle regioni italiane, con una situazione penalizzante proprio al sud, dove i 5 stelle hanno fatto il pieno di consensi. Ci auguriamo almeno che al prof. Sileri venga affidata la Presidenza della Commissione Sanità del Senato che svolge compiti di primaria importanza nella difesa della salute. Questo ruolo è stato ricoperto in passato con grande capacità da prof. Marino, docente di chirurgia con esperienze lavorative negli Stati Uniti Mi si potrà anche accusare di essere di parte, ma sono profondamente convinto che con Sileri questa Commissione tornerà ad essere centrale per le politiche della Salute. Mi auguro che in questa ora non ci siano posizioni contrarie per principio al nuovo Governo. Auguriamogli buon lavoro e se farà bene ne avremo tutti il desiderato vantaggio.

di Achille Lucio Gaspari

 

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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