Il mondo ex Sevel, la crisi del “sistema furgone” e la caduta del Pil abruzzese (dramma in molti atti)!

di Angelo Orlando*

Una premessa necessaria:
-nel 2010 la UE costruisce l’RCI, indice di competitività regionale, per analizzare le
performance delle regioni euuropee- NUTS-:
-2022 -Abruzzo, considerato ancora in regime di “transizione”:
185/234 (c’è stata la Brexit),
– Pil pro capite in percentuale della media UE 27 (dal 2020) in standard di potere
d’acquisto- SPA- pari all’80%, 13 punti percentuali in meno rispetto al 2011.
– il dato, con invarianza del tasso di occupazione (57,8%) e della produttività del
lavoro (2021), rimanere invariato, ma è destinato a decrescere progressivamente
con il tasso di occupazione media 2014/2020,
– con il calo della produttività, si torna entro pochi anni a livelli inferiori al 70%
( provate a leggere qualche proiezione, addirittura ottimistica)!
Nel 2019, l’export dei mezzi di trasporto, 4.570.000.000 €, rappresentava il 15%
del prodotto interno lordo abruzzese.
Oggi, dati 2024, non si raggiungono i 3 miliardi di euro e un-5% del prodotto
interno lordo dell’Abruzzo non può lasciare indifferenti, soprattutto in proiezione
futura, considerando che la crisi avviata nel secondo semestre 2024 non sembra
trovare sbocchi in quanto la cassa integrazione nello stabilimento di Atessa, per
1500 operai è stata prolungata fino al 13 aprile 2025.

Addentriamoci adesso nella galassia “furgone”:
a1) la “galassia furgone” ha una articolazione funzionale- intra e interregionale- in
almeno tre dimensioni strutturali, ognuna con il suo indotto ( N.B: A proposito di
indotto, se si legge la “Guide Juridique” sulla subfornitura- Sous-traitance- redatta
dalla Commissione Europea, a pagina 29, a proposito dell’Italia, è scritto:” Il diritto
italiano non conosce disposizioni specifiche che regolino i contratti di subfornitura
industriale…A livello terminologico, il legislatore e i tribunali italiani fanno
riferimento, piuttosto che al contratto di subfornitura, alla produzione fatta su
ordine (produzione su commissione), alla produzione “in nome di “ (lavorazione per
conto) e alla realizzazione “per conto di ” (contoterzismo)”. A questo si aggiunge il
fatto che in Italia non ha ancora visto la luce lo “ Statuto delle imprese” previsto
dalla l. 180/2011):

a1a) il plant di Atessa e il suo indotto;
-il 22 ottobre 2022 la direzione della Sevel- Società Europea veicoli leggeri,
comunica la fusione per incorporazione in FCA Italy e stabilisce il quadro dei
lavoratori dipendenti, quantificati in 5242 unità, di cui 4938 operai, 258 impiegati e
46 quadri. Qualcuno è in grado di dire che cos’è sopravvissuto di questo
organico?
Ancora, qualcuno è in grado di quantificare quanti lavoratori- 7.000, 10.000,
15.000?- nelle diverse stratificazioni all’indotto, sono sopravvissuti alla crisi, e,
soprattutto, quante ore di cassa integrazione, ordinaria e straordinaria, hanno
interessato le piccole e medie imprese legate al plant della Val di Sangro?
a1b) Magneti Marelli di Sulmona e indotto:
-quantificando inoltre 550 addetti i lavoratori impegnati nel Plant di proprietà del
fondo americano KKR, che ereditato le proprietà dei magneti Marelli e la già chiuso
il sito di Crevalcore, qualcuno conosce le prospettive di sopravvivenza, almeno, di
questo sito?
a1c) plant di Pratola Serra in Irpinia:
– la semplice ricognizione della rassegna stampa locale nell’ultimo anno spiega
abbastanza chiaramente la natura delle difficoltà del Plant e della
desertificazione dell’indotto, coinvolgendo oltre 2500 addetti.
La politica, tutta, conosce la dimensione, il ruolo e il peso del “sistema furgone”?
Ma questa è una lunga storia!
… continua…

*Insegnante, viene eletto al Senato della Repubblica nel 1994 nelle file di Rifondazione Comunista e per la XII legislatura fa parte della Commissione Finanze e Tesoro e di quella Agricoltura. Successivamente è per due mandati consigliere regionale in Abruzzo sempre per il PRC.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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