Il pilota Alessandro Caselli di Penne, Medaglia d’Oro al Valor Militare. Era il 18 Novembre del 1940

di Alessandro Morelli*

Alessandro Caselli nacque il 18 febbraio del 1920 a Penne (Pescara) da Berardino e Masi Ida. Sottotenente di complemento (Arma Aeronautica), pilota. Diplomato nell’Istituto magistrale di Roma, nel gennaio 1939 entrò alla Scuola di pilotaggio di Pescara in qualità di allievo ufficiale pilota. Primo aviere pilota a luglio, conseguiva, col brevetto di pilota militare, la promozione a sottotenente di complemento (ottobre 1939), e fu assegnato al VII stormo da bombardamento. Otteneva l’abilitazione per condurre gli apparecchi Ca. 310 Caproni “Libeccio”, BR. 20 Fiat“Cicogna” e SM. 79 “Sparviero” Savoia – Marchetti. Nell’aprile 1940 veniva destinato al 105° gruppo autonomo da bombardamento. Mobilitato all’inizio delle ostilità, passava alla base di Catania e con la 255ª squadriglia prendeva parte ad azioni di bombardamento su formazioni navali per cui fu proposto per il passaggio in servizio permanente effettivo. Nell’ottobre del 1940 raggiungeva col reparto il fronte greco-albanese e compiendo numerose ricognizioni e bombardamenti sostenne duri e vittoriosi scontri. Morì in Albania, nel cielo di Còrizza in combattimento aereo, il 18 novembre 1940, a soli venti anni, dopo aver messo in salvo i cinque uomini del suo equipaggio con eroismo militare. Aveva abbattuto due aerei nemici. Sepolto nel cimitero di Tirana, successivamente traslato nel “Sacrario Militare Caduti d’Oltremare” di Bari costruito nel 1967, che ospita i caduti in terra straniera.

Medaglia d’Oro al V.M.  alla memoria.

Motivazione:

“Giovanissimo capo equipaggio, già vittoriosamente provato in duri scontri con la caccia nemica, in una rischiosa azione di bombardamento, veniva attaccato da preponderanti forze che riuscivano ad incendiargli il velivolo. Con calma ammirevole e sereno sprezzo del pericolo, noncurante delle fiamme, portava l’apparecchio sulle nostre linee e solo allora ordinava al personale di bordo, che con audacia aveva respinto l’attacco abbattendo due assalitori, di lanciarsi col paracadute. Rimasto solo e ritenuto vano il tentativo di portare in salvo la preziosa macchina che le fiamme avevano tramutato in rogo ardente, tentava, in condizioni ormai impossibili, il proprio lancio, che concludeva col sacrificio di una giovane vita che va additata ad esempio della più pura ed eroica abnegazione. – Cielo di Koritza, 18 novembre 1940.”

Bibliografia

Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, vol. I (1929-1941), Roma, 1965, p. 461.

“La Domenica del Corriere”, supplemento illustrato del Corriere della Sera, (1941).

Nino Arena, La regia aeronautica, 1939-1943, Vol. I,1981, p. 259.

“Capitolium”, rassegna mensile del Governatorato. 1943, p. 242.

Sergio Carlesi, Oltre l’azzurro: l’aviazione a Pisa, 1983, p. 311.

Jean-Pierre Lobies – François-Pierre Lobies, Index bio-bibliographicus notorum hominum, 1973.

*storico

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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