La scomparsa del prof. Carlo Umberto Casciani

 

La scomparsa del prof. Carlo Umberto Casciani

Si sono tenute il primo novembre a L’Aquila nella cattedrale di Collemaggio le esequie del prof. Carlo Umberto Casciani con grande concorso di gente. Presenti diversi colleghi ed allievi.
Casciani è stato un ricercatore, un docente ed un organizzatore di grandissimo livello. Nato all’Aquila, laureato giovanissimo in Medicina e Chirurgia, si interessò con grande impegno nel trattamento della insufficienza renale. Mentre si trovava negli Stati Uniti a perfezionarsi nell’utilizzo del rene artificiale conobbe il prof.Paride Stefanini che si era recato in visita presso la stessa istituzione dove lavorava Casciani. Stefanini aveva in mente di iniziare una attività di trapianto di rene presso il suo reparto al Policlinico Umberto Primo di Roma. Invitò pertanto Casciani ad entrare nel suo staff. Qualche tempo dopo, nel 1968 Stefanini realizzò il primo trapianto di rene in Italia. Casciani si distinse per la pubblicazione di numerosi lavori che riguardavano il trattamento della insufficienza renale cronica. Altri lavori di fondamentale importanza erano attinenti al funzionamento del sistema immunitario e al trattamento del rigetto del trapianto. La scuola di Stefanini divenne leader dei trapianti visceralo d’organo giovandosi del contributo prezioso dei professori Casciani e Cortesini. Casciani accanto alle doti di ricercatore scientifico che lo avevano reso uno scienziato noto nell’immunologia dei trapianti,possedeva quelle di manager di grande rilievo. Questa è una qualità che pochi sanno essere una qualità degli abruzzesi. Basti riferirsi a Mattioli presidente della Banca Commerciale Italiana e maestro di Cuccia, e a Marchionne. Casciani collaborò con Stefanini alla creazione delle facoltà mediche di Mogadiscio e dell’Aquila, potremmo anzi dire che ne fu “magna pars”. Creò per il CNR un laboratorio di tipizzazione tessutale molto importante per lo studio della compatibilità degli organi da trapiantare.

Alla fine degli anni settanta una legge dello Stato istituì la Seconda Università di Roma con lo scopo di ridurre l’eccesivo numero di professori della Sapienza . L’obbiettivo non fu raggiunto perché per ogni professore che optava per il trasferimento alla Seconda Università la Sapienza ne creava tre o quattro di nuovi. Casciani fu uno dei primi a trasferirsi perché credeva fortemente a questa iniziativa di creare un Ateneo dotato di un grande campus, sul modello delle università anglosassoni. E si deve riconoscere che sotto la guida del Rettore Enrico Garaci in un periodo abbastanza contenuto questa università nota come Tor Vergata, dal nome del luogo in cui fu edificata, raggiunse gli obiettivi prefissati. Tra questi uno dei più difficili da perseguire fu la realizzazione della Facoltà di Medicina e Chirurgia. Casciani prima come Presidente del Comitato Organizzatore e successivamente come primo Preside creò l’organigramma della Facoltà dotandola delle strutture di ricerca e cliniche necessarie per iniziare le attività didattiche tenute da un gruppo di docenti,dei veri pionieri di grande qualità. La Facoltà di Medicina e Chirurgia fu una delle prime in Italia ad essere organizzata in Dipartimenti e Casciani fu il Direttore del Dipartimento di Chirurgia.

Casciani ha prodotto un notevole numero di allievi che si sono distinti nella Chirurgia Generale e nella Chirurgia dei Trapianti il cui esponente più prestigioso è il prof. Giuseppe Tisone responsabile del programma di Trapianti di rene e di fegato.

Senza la preziosa opera del prof. Casciani Roma avrebbe ,come minimo, impiegato più tempo per acquisire la leadership nei trapianti d’organo, e la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Tor Vergata non sarebbe forse mai nata.

Le qualità umane di Carlo Casciani sono altrettanto degne di ammirazione. Cattolico praticante, animato da una grande fede, era verso tutti, colleghi, allievi e pazienti generoso, affabile, semplice, alla mano. Impossibile, se lo si conosceva bene e si superava la sua timidezza, non diventarne un amico devoto.

Io mi auguro che le università dell’Aquila, della Sapienza e soprattutto Tor Vergata sappiano onorarne la memoria.

Una ultima considerazione: si usa dire “la scomparsa“ per una persona deceduta, e ho usato questa locuzione per Carlo Umberto Casciani ma mi rendo conto di aver errato perché Carlo vivrà sempre nei cuori degli amici, degli allievi e dei pazienti che lo ricorderanno con immutato affetto.

di Achille Lucio Gaspari

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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