Mani pulite trenta anni dopo

di Achille Lucio Gaspari*

Trenta anni sono probabilmente un lasso di tempo sufficiente a spegnere l’emotività e ad avere un approccio più equilibrato alla valutazione dei fatti.

A chi ha vissuto quel periodo e ai giovani che si apprestano a studiarlo sorgono spontaneamente alcune domande.

Perché questa azione coordinata della magistratura ha avuto origine proprio nel1992?

Si sono raggiunti gli obiettivi che la magistratura si era prefissa?

Sono stati commessi degli abusi?

Craxi interrogato da Di Pietro durante il processo Cusani affermò in modo chiarissimo che il sistema delle tangenti per procurare illecitamente finanziamenti a tutti i partiti, compreso quello comunista, era in vigore da molto tempo ed era cosa notoria e quindi conosciuta anche dalla magistratura. Perché l’attività inquirente si attivò solo in quel periodo e non prima? Secondo Travaglio perché gli imprenditori quando potevano ottenere gli appalti cui aspiravano non avevano interesse a denunciare mentre nel 1992 non essendoci più finanziamenti pubblici gli imprenditori avevano perso il tornaconto a tacere. Questa è una spiegazione fantasiosa che non tiene conto di un fatto storico di rilevante importanza. Con la caduta del muro di Berlino nel 1989 si verificò il crollo della struttura politico militare dell’Unione Sovietica. La perdita di pericolosità e la successiva dissoluzione del patto di Varsavia posero termine alla Guerra Fredda e l’Italia perse importanza geopolitica non essendo più con i partiti di governo un argine alle forze marxiste. Non c’era quindi più interesse a tutelare questi partiti. Ma forse c’è di più. Nel bellissimo film Hammamet di Gianni Amelio viene evocato l’episodio di Sigonella. Per chi non lo ricordasse lo descrivo con poche parole. Alcuni affiliati all’OLP avevano sequestrato la nave da crociera Achille Lauro ed ucciso un passeggero americano. Abu Abbas all’epoca del episodio di Sigonella (ottobre 1985) non era incriminato per questo sequestro. Esisteva un accordo tra lo Stato Italiano e l’OLP che aveva per scopo di evitare ulteriori attacchi terroristici sul suolo nazionale da parte dell’OLP. Questa organizzazione si impegnava a non ripetere attacchi terroristici; in cambio i dirigenti dell’OLP che si fossero trovati sul territorio nazionale non potevano essere arrestati. Abu Abbas ni trovava su un aereo di linea partito dal Cairo con destinazione Tunisi. Alcuni caccia statunitensi lo intercettarono e lo costrinsero ad atterrare nella base siciliana di Sigonella. Su un aereo da trasporto truppe sbarcò un gruppo di soldati della Delta Force che avevano intenzione di catturare Abu Abbas. Intorno all’aereo egiziano parcheggiato nella parte di pista a sovranità italiana si erano schierati gli avieri della VAM. Gli statunitensi li circondarono minacciandoli armi in pugno ma furono a loro volta circondati da una compagnia di carabinieri. Per poco il confronto non degenerò in uno scontro armato e gli americani furono costretti a lasciar ripartire l’aereo egiziano con destinazione Tunisi. Si verificò una grave crisi diplomatica tra il Governo italiano presieduto da Craxi che aveva Andreotti come ministro degli Esteri e il Governo statunitense presiedute da Reagan. Non è solo opinione di Amelio che quando fu politicamente possibile gli americani fecero pagare questa disobbedienza a Craxi e ad Andreotti. Difficile avere prove certe delle cause di questo accadimento, E ‘però un fatto che il capo mafioso Leoluca Bagarella fosse detenuto negli Stati Uniti e che il New York Times pubblicò un articolo in cui Andreotti veniva accostato alla mafia molti mesi prima che questo esponente politico fosse raggiunto da un avviso di garanzia in cui lo si accusava dei medesimi comportamenti illustrati dal quotidiano newyorchese.

E’ unanime il giudizio che l’azione di Mani Pulite non abbia risolto il problema della corruzione che risulta essere addirittura più diffusa che nella prima Repubblica perché oltre ai politici sono massicciamente coinvolti i funzionari dello Stato anche di basso livello. Si può con sicurezza affermare che nella situazione esistente prima di Mani Pulite la gran parte dei reati era commessa per procurare finanziamenti ai partiti e gli arricchimenti personali erano episodici; ora il provento di queste malversazioni finisce più frequentemente nelle tasche dei privati. Possiamo sostenere che questo tentativo di normalizzazione fallì l’obiettivo di una moralizzazione globale della vita di tutti i partiti politici se davvero questo era l’obiettivo primario. Il maggior partito di opposizione, il Partito Comunista Italiano aveva una organizzazione capillare ed imponente. Alcuni esperti ne stimano il costo annuo in circa 100 miliardi di lire. E’ evidente che queste ingenti somme avevano provenienza in gran parte illegale, attraverso i finanziamenti del Blocco Sovietico, attraverso percentuali di somme ricavate dalle attività di export-import con i paesi dell’est controllate indirettamente dal partito comunista che governava ricche regioni ed importanti città. Imprenditori privati e cooperative vicine al partito sicuramente ne foraggiavano le necessità con tangenti sulle attività economiche. L’incarceramento preventivo del solo Greganti, un semplice funzionario di partito, probabilmente gettava fumo negli occhi dell’opinione pubblica ma rassicurava coloro che avrebbero potuto essere pericolosamente coinvolti. Era un disegno politico per favorire un rivolgimento dei poteri di Governo? Difficile poterlo affermare perché le simpatie politiche giovanili di alcuni magistrati di punta in questa attività inquirente non sono una prova. Io posso personalmente dire che quando Berlusconi, che non è certamente una mammoletta immacolata, era ancora alle prese con la formazione del suo primo governo già si preparava la prima iniziativa giudiziaria. Su quanto dico ho un testimone ma non ho alcuna intenzione di rilevare la mia fonte anche perché quanto dettomi poteva anche essere una cosa inventata che poi curiosamente si rivelò coincidere con la realtà dei fatti.

Mi sembra di ricordare che la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo dette un giudizio negativo sull’uso della carcerazione cautelare che è legittima in alcune fattispecie di reato quando sia provato che sussista il pericolo che l’indagato reiteri il reato o stia inquinando le prove o si appresti alla fuga. Non può essere infatti utilizzata per esercitare una pressione psicologica al fine di ottenere confessioni o rivelazioni di chiamata in correità. Naturalmente il giudizio su ogni singolo caso è assai difficile da affermare con sicurezza. Remo Gaspari ricevette in quel periodo 18 avvisi di garanzia in cui lo si accusava di reati penali e 4 inviti a dedurre da parte della procura regionale abruzzese della Corte dei Conti con la richiesta di risarcimenti per decine di miliardi di lire. E’ andata a finire che queste accuse erano così fantasiose ed inconcludenti che si sono dissolte nella Udienza Preliminare e Gaspari non è mai stato assolto perché non è mai stato portato in giudizio. Aveva bravi avvocati, ma in realtà si è sempre difeso da solo essendo un eccellente avvocato penalista. Come si spiegano queste azioni della magistratura? Se un chirurgo sbagliasse sistematicamente intervento uccidendo i suoi pazienti non dovrebbe certo arrivare a 22 insuccessi consecutivi. Lo solleverebbero dall’incarico molto ma molto prima. E il Pubblico Ministero non ha l’obbligo di dimostrare la colpevolezza ma di accertare la verità sia che essa sia sfavorevole ma anche se è invece favorevole all’indagato. Altro episodio aperto a più di una interpretazione si verificò a Gissi nell’agosto del 1993. Una imponente schiera di carabinieri di finanzieri si recò presso il Municipio per sequestrare documenti relativi ad appalti e 16 industriali furono arrestati e sottoposti a custodia cautelare con l’accusa di turbativa d’asta. A quanto mi è stato raccontato l’interrogatorio si svolgeva in questo modo: P.M. conosce l’on. Gaspari? -Indagato lo conosco –P.M. brava persona, ha fatto tanto per l’Abruzzo- Indagato concordo-P. M. e lei con quanto denaro lo ha finanziato? Nessuno aveva elargito somme e tutti lo dichiararono. Le domande del P.M. erano legittime ma qualcuno avrebbe potuto equivocare e convincersi che per uscire di galera immediatamente avrebbe potuto rispondere con un bel si! Visto così il fatto sembra preordinato ma bisogna stare attenti alle interpretazioni frettolose. Io ho recentemente letto i verbali di in processo per stregoneria intentato a Bilbao dalla Inquisizione spagnola. Nel 1610 in alcuni paesi baschi si verificò un psicosi collettiva sulla stregoneria. Molte persone vennero arrestate, Si raccontava che le streghe si riunivano di notte per celebrare i loro sabba demoniaci con lo scopo di rubare le anime dei bambini addormentati. Per evitare questo pericolo i genitori si alternavano di notte vicino alle culle per tenere svegli i loro piccoli. Molte donne confessarono sotto tortura di essere streghe e nelle loro case furono sequestrati vasi contenenti unguenti malefici. La psicosi si diffuse anche alla vicina Aquitania. L’inquisizione mandò a Bilbao un giudice non suggestionabile. Egli rese invalide tutte le confessioni ottenute con la tortura e fece esaminare dai chimici il materiale sequestrato alle streghe. Risultò che si trattava di unguenti buoni al massimo per condire l’insalata. Centinaia di accusati venero rimessi in libertà e in poco tempo la psicosi scomparve. Perché ho raccontato questa storia? Perché negli anni si scatenò, sostenuta dalla stampa, la psicosi che ogni politico doveva essere sicuramente un corrotto. Molti magistrati furono coinvolti in questa erronea convinzione e procedettero in buona fede ad indagini errate.

Ciò che ora ci interessa è valutare con obiettività le conseguenze che Mani Pulite ebbe in settori della vita civile differenti dal problema della corruzione di cui abbiamo ampiamente parlato. La classe politica era gerontocratica e un graduale rinnovamento sarebbe stato necessario. Si ebbe invece una decapitazione totale ed immediata e la scomparsa di partiti storici a cui si doveva la rinascita civile, democratica ed economica dell’Italia dopo l’abbrutimento del ventennio fascista e le distruzioni materiali e morali causate dalla seconda Guerra Mondiale. La Seconda Repubblica avrebbe dovuto avere governi stabili e questo obiettivo è stato fallito. Il debito pubblico avrebbe dovuto ridursi ed invece è aumentato a dismisura. Alle ideologie si sono sostituiti i populismi e ai partiti organizzati democraticamente sono subentrati partiti personali senza un briciolo di democrazia interna.

Tutto colpa di Mani Pulite? Una affermazione sicura è impossibile. La ruota degli eventi gira e le cose inevitabilmente cambiano. La mia saggia nonna Silva diceva: non può andare sempre bene ma neanche sempre male. Sarà il nuovo centro a farci vedere la luce in fondo al tunnel?

*Professore Ordinario Emerito, Direttore Sezione Clinica Chirurgica, Facoltà di Medicina e Chirurgia
Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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