Meloni, Berlusconi e gli attacchi delle sinistre

di Achille Lucio Gaspari*

Quello che è accaduto in Senato il giorno della elezione di La Russa è apparso agli osservatori superficiali come una duplice sorpresa: la sorpresa di Berlusconi che non vota il candidato del partito alleato e la sorpresa del candidato presidente che risulta eletto pur senza i voti di Forza Italia. In realtà era tutto prevedibile e dimostra inoppugnabilmente due cose; Berlusconi ha sbagliato i suoi calcoli e la Meloni li ha azzeccati alla grande. Facciamo un passo indietro. Nel pomeriggio del giorno precedente l’incontro tra Meloni e Berlusconi si era concluso in modo burrascoso. Il cavaliere aveva avanzato richieste pesanti: gli Esteri per Tajani, la Giustizia, il MISE che ha competenze anche sulle frequenze televisive e sui costi delle concessioni ed un posto di rilievo al Governo ,probabilmente il Ministero della Salute, per Licia Ronzulli che non è solo una semplice ex infermiera ma soprattutto la leader del nuovo cerchio magico dell’imperatore di Arcore. Essendosi Giorgia mostrata freddina nel soddisfare integralmente tutte queste richieste il Presidente di Forza Italia l’ha presa male e ha meditato vendetta.

Bisogna comprendere lo stato d’animo che ha portato Berlusconi a commettere questo grande errore, perché non votare La Russa aveva un preciso significato; far cadere ed umiliare la Meloni e dimostrare di essere indispensabile alla maggioranza anche a costo di certificare una gravissima divisione che avrebbe indebolito la coalizione di Destra. Qui non si tratta di un appannamento della capacità di ragionare causato dall’età. Berlusconi è sempre stato circondato da yes man. Da miliardario è abituato ad avere tutto quello che desidera. Da proprietario di un partito azienda fa e disfa come vuole da un tempo immemorabile. Per giunta la Meloni è una ragazzina irriconoscente che lui aveva lanciato in politica facendola ministra in un suo governo. Che la ragazzina sia cresciuta e abbia una dote in voti del 26% mentre la sua dote si è ristretta all’8% non l’ha assolutamente considerato.

La Meloni si è dimostrata un politico di razza riuscendo a governare una situazione complicata. Ha tenuto il punto e ha dimostrato che vuol costruire un Governo efficiente dove non c’è posto per richieste irricevibili. In quel burrascoso pomeriggio ha capito cosa aveva in mente il cavaliere e ha tempestivamente attuato le contromosse. Quei 18 voti in più provenienti dalla opposizione non sono stati un evento fortuito; sono stati preparati e costruiti con preveggenza.

Il “vi faccio vedere chi sono io” ha fatto vedere un Berlusconi che ha collezionato una delle sue più cocenti sconfitte, e il “sono contento della elezione di La Russa” arrivato dopo il vaffa’ è una pezza peggiore dello strappo.

E ora? Ora la Meloni è ancora più forte e avendo vinto non cercherà di stravincere; quanto al Presidente del Monza Calcio dovrà tornare a ragionare, ovvero consiglieri e famiglia lo costringeranno a ragionare da una posizione di debolezza in cui si è cacciato con le sue stesse mani .

L’aspetto che più colpisce in questi giorni di inizio legislatura è la incapacità di Letta di interpretare una opposizione che voglia tutelare gli interessi del Paese. Attaccare i Presidenti della Camera e del Senato con parole e giudizi vergognosi è un modo di fare inaccertabile per qualsiasi cittadino, figuriamoci per un membro del parlamento che è capo dell’opposizione. Scegliere una platea straniera, il Congresso del partito Socialdemocratico Tedesco, per mettere in cattiva luce il prossimo governo italiano che i cittadini hanno scelto in modo libero e democratico dimostra le negative qualità di questo leader è fa ben capire che con una guida simile il Partito Democratico non poteva che andare incontro ad una cocente sconfitta. Noi ci auguriamo che il Governo venturo possa far bene non nell’interesse della Destra ma nell’interesse dell’Italia , ed esortiamo la principale forza di opposizione ad esercitare il suo ruolo con compostezza perché le parole possono ferire come spade e le minacce e i disegni delle stelle a cinque punte devono essere avversate da tutti con forza e determinazione.

*Professore Ordinario Emerito, Direttore Sezione Clinica Chirurgica, Facoltà di Medicina e Chirurgia
Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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2 Commenti

  1. Maria Teresa Antinori

    Sono totalmente d’accordo.
    Anche sulla prevedibilità

  2. Vergognoso il comportamento di Letta.

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