Ascensore sociale bloccato per 7 italiani su 10

Cresce la percezione delle disuguaglianze relative alla possibilità di accesso a servizi sanitari di qualità e alla casa, e alle discriminazioni di genere, mentre diminuisce per le disuguaglianze che riguardano l’aumento della povertà, la precarizzazione del lavoro, la mancanza di lavoro e di opportunità per i giovani. Crescono anche la percezione delle fratture sociali più forti e quella di un sostanziale blocco dell'”ascensore sociale”, con solo 3 italiani su 10 convinti che i propri figli possano aspirare ad una posizione sociale migliore e 6 su 10 che si collocano nella parte inferiore della “piramide sociale”. È il quadro di sintesi che emerge dal Report FragilItalia “Disuguaglianze sociali e ascensore sociale”, realizzato da Area Studi Legacoop in collaborazione con Ipsos, in base ai risultati di un sondaggio condotto su un campione rappresentativo della popolazione, per testarne le opinioni sul tema.

Da rilevare come, rispetto al dato medio, gli under 30 percepiscano una maggiore crescita delle disuguaglianze legate alla mancanza di opportunita’ lavorative per i giovani (52% rispetto al 44%) e alle discriminazioni di genere (40% rispetto al 30%); mentre gli over 65 percepiscono in modo piu’ marcato della media le disuguaglianze relative all’aumento della poverta’ (63% rispetto al 57%), alle possibilita’ di accesso a servizi sanitari di qualita’ (50% rispetto al 41%) e alla casa (32% rispetto al 26%). Quanto alle fratture sociali piu’ significative, al primo posto la frattura tra ricchi e poveri, indicata dal 66% (5 punti in piu’), seguita da quella tra onesti e furbetti al 62% (1 punto in piu’), tra il popolo e le elite al 59% (+ 3), tra lavoro stabile e lavoro flessibile, tra italiani e immigrati, tra equita’ e disuguaglianza, tutte e tre al 49% (in crescita di 3 punti le prime due, di 4 punti la terza), tra le tasse e la liberta’ al 46% (+ 4), tra democrazia e poteri forti al 46% (+3), tra lavoratori e datori di lavoro al 45% (+3), tra diritto alla salute e imposizioni relative alla salute al 42% (+6). Quanto alla collocazione nella “piramide sociale” del Paese in base al reddito e alle condizioni di vita, il 41% degli interpellati ritiene di appartenere alla parte superiore: il 34% al ceto medio (7 punti in piu’ rispetto a tre anni fa) e solo il 7% alla upper class (+1); di contro, ben il 59% degli interpellati si colloca nella parte inferiore della scala sociale.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

Controllate anche

Lavoro, 4 dipendenti su 10 pronti a cambiare occupazione

 Le organizzazioni italiane fanno fatica a trattenere i propri talenti. Secondo quanto emerge dal rapporto European Workforce …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *