Le imprese dell’area euro segnalano “un ulteriore peggioramento dell’attività economica, che implica una contrazione nel quarto trimestre” dopo un trimestre estivo caratterizzato da “un sensibile rallentamento dell’attività compatibile con una stagnazione”. E’ quello che emerge dai contatti dello staff della Bce, fra fine settembre e inizio ottobre, con 69 grandi imprese non finanziarie operanti nell’area euro. Un quadro che riporta la situazione “aggregata” con importanti differenze al suo interno. “Nei settori dove le strozzature delle forniture hanno dato luogo a lunghi arretrati negli ordini – si legge in un riquadro del Bollettino economico della Bce – i livelli di produzione attuali dovrebbero essere mantenuti almeno fino agli inizi del prossimo anno”, con prospettive incerte da lì in poi. Eccezione di rilievo, il turismo e i viaggi, “da cui ci si aspetta continui la ripresa per tutto l’inverno e fino alla prossima estate, anche se a un ritmo inferiore che nei recenti trimestri”. Altrove, però, nonostante l’ottimismo per non aver visto il peggioramento che ci si poteva attendere data la situazione geopolitica, molte imprese “sono preoccupate per i fornitori e i clienti alle prese con l’aumento dei costi, in particolare energetici” e per l’attesa di “un arretramento dei consumi in risposta al rialzo del costo della vita”
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