A maggio 2025 il numero di occupati, pari a 24 milioni 301mila, è in crescita rispetto al mese precedente. Aumentano i dipendenti permanenti (16 milioni 420mila) e gli autonomi (5 milioni 223mila), mentre diminuiscono i dipendenti a termine (2 milioni 659mila).
L’occupazione cresce rispetto a maggio 2024 (+408mila occupati), come sintesi dell’aumento dei dipendenti permanenti (+388mila) e degli autonomi (+175mila) e del calo dei dipendenti a termine (-155mila).
Su base mensile, crescono il tasso di occupazione e di disoccupazione, al 62,9% e al 6,5% rispettivamente, mentre il tasso di inattività cala al 32,6%.
A maggio 2025, rispetto al mese precedente, sia tra gli uomini sia tra le donne aumentano i tassi di occupazione (+0,1 e +0,2 punti rispettivamente) e di disoccupazione (+0,5 e +0,3 punti); il tasso di inattività cala di 0,5 punti tra i primi e 0,4 punti tra le seconde.
Anche su base annua per entrambe le componenti di genere aumenta il tasso di occupazione (+0,9 punti tra gli uomini e +0,7 punti tra le donne) e diminuisce quello di inattività (-1,1 e -0,5 punti, rispettivamente); il tasso di disoccupazione cresce tra i primi (+0,2 punti) e cala tra le seconde (-0,4 punti).
La crescita congiunturale del numero di occupati, registrata a maggio 2025, è trainata dall’aumento dei dipendenti permanenti (+0,4%) e degli autonomi (+0,3%) che più che compensa la diminuzione dei dipendenti a termine (-0,2%).
In termini tendenziali, l’occupazione cresce del 2,4% tra i dipendenti permanenti e del 3,5% tra gli autonomi, mentre cala tra i dipendenti a termine (-5,5%).
Tra aprile e maggio 2025, per i 15-34enni diminuiscono i tassi di occupazione e inattività e aumenta quello di disoccupazione. Anche per le altre classi di età il tasso di inattività cala, ma cresce quello di occupazione; il tasso di disoccupazione sale tra i 35-49enni ed è stabile tra i 50-64enni.
Su base annua, il tasso di occupazione diminuisce per i 15-24enni, è stabile tra i 25-34enni e aumenta nelle altre classi di età; il tasso di disoccupazione cresce tra chi ha meno di 50 anni d’età e diminuisce tra i 50-64enni, quello di inattività, infine, aumenta tra i 15-24enni e cala nelle altre classi.