Bce, sale il costo dei mutui a tasso variabile

Dopo l’ennesimo rialzo dei tassi da parte della Bce porterà ad un aumento del costo dei mutui a tasso variabile, mentre quello dei mutui a tasso fisso sta già calando da un mese. E’ quanto emerge da una analisi di MutuiOnline. Questi aumenti del costo del denaro, evidenzia la ricerca, fanno crescere l’Euribor a 3 mesi, il tasso interbancario di riferimento europeo da cui dipendono i costi dei mutui variabili, che ieri ha toccato il 2,08% superando l’Eurirs a 30 anni, il tasso di riferimento per i mutui fissi, fermo all’1,99%. Questa situazione unica, che non si presentava dal 2008, ha un significato semplice per chi sta cercando un mutuo: il costo dei mutui a tasso variabile continuerà a salire, mentre quello dei mutui a tasso fisso sta già calando da un mese. A luglio 2022, per un mutuo da 160 mila euro a 20 anni per un immobile di 200 mila euro il miglior tasso annuo nominale (tan) variabile a tassi agevolati era 0,70%, con rata mensile di 715. Oggi il miglior mutuo giovani ha Tan 1,15% e rata 747, pari ad un aumento mensile del 5% e a 7.700 euro in più in 20 anni. La seconda offerta più vantaggiosa a tasso variabile ha un Tan del 2,60% e una rata mensile di 856: senza comparare le offerte si spenderebbe il 20% in più rispetto a luglio. Va sottolineata inoltre una poca differenza con i costi delle offerte a tasso fisso – 870 al mese per gli under 36 – che costa solo il 2% in più rispetto alla seconda miglior offerta a tasso variabile. L’ulteriore aumento deciso oggi dalla Bce, se si trasferisse direttamente sui tassi dei mutui variabili, potrebbe ad un ulteriore aumento del 0,5%, rendendoli di fatto paragonabili ai tassi fissi.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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