Cgia, boom scadenze, fino a 89 per ogni PMI

La burocrazia fiscale non accenna ad allentarsi. Nel 2017 il numero di scadenze per le piccole imprese e’ destinato ad aumentare fino ad arrivare, in alcuni casi ad 89 nel corso dell’anno. Nel 2017, infatti, spiega la Cgia, il numero degli adempimenti a carico delle micro e piccole imprese crescera’ mediamente di 4 unita’. Pertanto, una impresa artigiana, senza dipendenti, lungo i 12 mesi dell’anno dovra’ pagare o inviare la propria documentazione 30 volte per onorare altrettante scadenze fiscali, un negozio commerciale con 5 dipendenti 78 e una piccola impresa industriale con 50 dipendenti ben 89 volte. Dal 2017, infatti, arriva l’Iri (Imposta sui redditi) per le ditte individuali e le societa’ di persone in contabilita’ ordinaria, il regime di cassa per tutte le imprese in contabilita’ semplificata e la fatturazione elettronica inizia a fare capolino anche nei rapporti tra imprese private, prevedendo tutta una serie di semplificazioni. “Incomunicabilita’, mancanza di trasparenza, incertezza dei tempi ed adempimenti onerosi hanno generato un velo di sfiducia tra le imprese private che non sara’ facile rimuovere”, afferma il segretario della Cgia Renato Mason ed il coordinatore dell’Ufficio studi della confederazione, Paolo Zabeo, ricorda che secondo “i dati della Presidenza del Consiglio dei Ministri,la burocrazia che grava sulle pmi costa quasi 31 miliardi di euro ogni anno”. “Per ciascuna di queste realta’ si stima che il peso economico medio sia di circa 7.000 euro”. Senza, sottolinea, si libererebbero risorse per 750 mila posti di lavoro

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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