Il calo dei volumi di credito e’ coerente con il rallentamento della crescita economica che contribuisce a deprimere la domanda di prestiti: a marzo 2024, i prestiti a imprese e famiglie sono scesi del 2,6 per cento rispetto a un anno prima, mentre a febbraio 2024 avevano registrato un calo del 2,5 per cento, quando i prestiti alle imprese erano diminuiti del 3,8 per cento e quelli alle famiglie dell’1,3 per cento. E’ quanto emerge dal Rapporto mensile dell’Abi, Associazione bancaria italiana.
La raccolta bancaria diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) a marzo 2024 e’ risultata in aumento dell’1,7 per cento su base annua, proseguendo la dinamica crescente registrata nei due mesi precedenti (+0,9 per cento a febbraio 2024 e +0,5 per cento a gennaio 2024. La raccolta indiretta, cioe’ gli investimenti in titoli custoditi presso le banche, presenta un incremento di circa 218 miliardi tra febbraio 2023 e febbraio 2024 (137,8 miliardi famiglie, 21,3 imprese e il restante agli altri settori, imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione). A marzo 2024 la raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, e’ cresciuta rispetto ad un anno prima del 18,5 per cento (+17,9 per cento nel mese precedente). Conseguentemente, i soli depositi, nelle varie forme, sono scesi a marzo 2024 dello 0,3 per cento su base annua, diminuzione in rallentamento rispetto a febbraio 2024 (-1,1 per cento).