Eurostat,in Italia solo 28,6% under 30 è occupato

Per diventare autonomi i giovani italiani ci mettono sempre di piu’. “Se un giovane di vent’anni nel 2004 aveva impiegato 10 anni per costruirsi una vita autonoma, nel 2020 ne impieghera’ 18 (arrivando quindi a 38 anni), e nel 2030 addirittura 28: diventerebbe, in sostanza, ‘grande’ a cinquant’anni”. Lo si legge in uno studio della Fondazione Visentini presentato alla Luiss.

In Italia poco piu’ di un quarto delle persone con meno di 30 anni lavora (il 28,6% di coloro che hanno tra i 15 e i 29 anni) contro il 47,2% nell’Ue a 28 e il 57,7% in Germania: il dato contenuto nelle statistiche Eurostat riferite al 2015 conferma il quadro descritto dallo studio della Fondazione Visentinipresentato oggi alla Luiss secondo il quale i giovani in Italia ormai si rendono indipendenti dalla famiglia di origine alla soglia dei quaranta anni. Tra i 20 e i 29 anni la percentuale di chi lavora cresce con il 40,3% in Italia a fronte del 61,4% nell’Ue a 28 ma resta molto piu’ basso sia rispetto al dato italiano del 2007 (53,5%) sia di quello di paesi come la Francia (60,9%) e il Regno Unito (74,2%). Tra i 25 e i 29 anni lavora appena il 52,2% dei giovani italiani a fronte del 72% in Ue (80% in Uk, 78,1% in Germania). Il divario e’ consistente soprattutto a causa della scarsa occupazione tra le donne: tra i 25 e i 29 anni lavora il 45,7% delle italiane (67,3% in Ue, 75,5% in Germania) mentre tra i 15 e i 29 anni la percentuale si ferma al 24,4%, venti punti in meno rispetto all’Ue a 28. Se si guarda alla fascia tra i 20 e i 29 anni il dato italiano (34,5%) e’ il peggiore in Europa e quasi in linea con quello della Turchia (34,1%). La regione che ha l’occupazione femminile piu’ bassa e’ la Calabria con appena il 12% di occupate tra le under 30 (44,4% la media Ue), tra le aree peggiori in Ue. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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