Fisco, addio code e 320mila controlli in un anno

Addio alle code per il fisco che prenota gli appuntamenti, favorisce gli ‘sportelli digitali’ e spinge sull’assistenza per la precompilata, utilizzata dai contribuenti ma anche da Caf e professionisti. In totale sono 320 mila i controlli in un anno, realizzati anche attraverso le verifiche informatiche, meno invasive, o con la selezione di 65-75mila posizioni da sottoporre ad analisi insieme alla Guardia di Finanza. E’ questo il nuovo profilo del fisco che emerge dal Piano Integrato di Attività e Organizzazione 2024-26 dell’Agenzia delle Entrate.

Il 90% dei servizi saranno resi quest’anno su appuntamento. Quindi niente file interminabili e le levatacce per prendere un numeretto e affrontare una pratica fiscale. Oramai la registrazione di 1,7 milioni di contratti di affitto è avvenuta per via telematica (92% del totale). Sempre dal web si registrano i comodati (62% del totale) e i contratti preliminari di compravendita immobiliare (55% del totale). Lo stesso vale per le successioni (93%) e gli atti dei notai (98%). C’è poi la precompilata. L’adozione di nuova nuova procedura ‘guidata’ con domande semplici darà nuovo impulso. L’Agenzia stima stima che quest’anno sarà utilizzata da 24,5 milioni di contribuenti, che diventeranno 25,1 milioni nel 2026. Cresce la quota di coloro fanno da soli: 4,7 milioni nel 2024, 4,9 nel 2025 e 5,1 nel 2026. Ma ad utilizzare il modulo già compilato ci sono anche 19,8 milioni di intermediari quest’anno e 20 milioni a partire dal prossimo anno. Ora la dichiarazione è praticamente fatta, contiene in media l’87-90% dei dati che poi vengono rispediti al fisco con la compilazione finale. A fotografare l’impegno a migliorare i rapporti con i cittadini e le imprese è anche l’erogazione dei rimborsi Iva entro 75 giorni o l’impegno a diffondere il 95% dei documenti interpretativi (circolari e risoluzioni) almeno 60 giorni prima dell’applicazione. I controlli sono solo uno dei quattro settori operativi dell’Agenzia, dai quali si guarda con attenzione ai possibili ricavi – 11,1 miliardi nel 2024, 11,2 miliardi nel 2025 e 11,3 miliardi nel 2026 – ma non solo. Non c’è solo il target numerico dei 320mila controlli l’anno (quelli più approfonditi fatti su un’analisi di rischio) che si aggiunge al fatto che ogni anno, grazie all’intelligenza artificiale, vengono analizzate tutte le dichiarazioni presentate. C’è infatti l’obiettivo di fare controlli qualitativi in grado di reggere i ricorsi davanti alle commissioni tributarie e portare, alla fine del percorso, al successo l’attività di accertamento nel 70% dei casi e per il 74% degli importi. Anche lo scambio informativo con gli altri Paesi viene considerato importante: tanto che il 93-95% delle posizioni segnalate sarà passato al setaccio.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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