Nel corso del 2023 le circa 1.400 operazioni registrate a livello mondiale sul mercato immobiliare alberghiero, hanno portato gli investimenti sul comparto a superare i 47 miliardi di euro, un buon risultato se paragonato alle altre asset class, nonostante il calo del 35 per cento rispetto ai quasi 72 miliardi del 2022, non solo a causa dal valore medio delle transazioni (inferiore ai 35 milioni di euro e poche compravendite di portafogli) ma per motivi collegati al credito, alla complessa congiuntura finanziaria, politica ed economica globale. In Europa, dove la domanda alberghiera del 2023 ha consolidato i trend di crescita del biennio precedente, il mercato immobiliare e’ risultato eterogeneo dal punto di vista localizzativo, con investimenti prossimi a 16 miliardi di euro (piu’ 8,5 per cento circa rispetto ai quasi 15 del 2022), e una stima al rialzo anche nel 2024. In Italia gli investimenti nel comparto alberghiero hanno toccato quota 1,4 miliardi di euro nel 2023 (in calo rispetto agli 1,7 del 2022). Sono questi alcuni dei dati che emergono dal Rapporto 2024 sul mercato immobiliare alberghiero, presentato nel corso di Hospitality Forum 2024, organizzato a Milano da Castello SGR (uno dei piu’ importanti investitori in questo segmento) e Scenari Immobiliari.
Sulla base degli andamenti turistici del 2022, l’Unwto prevedeva per il 2023 che gli stessi avrebbero potuto raggiungere livelli ricompresi tra l’80 e il 95 per cento degli arrivi pre-pandemici. Di fatto i flussi nel il 2023 sono stati inferiori di 11 punti percentuali rispetto al 2019 nonostante un incremento, rispetto al 2022, di trentatre’ punti percentuali, pari a oltre 318 milioni di arrivi, attestandosi cosi’ a quota 1,3 miliardi di arrivi internazionali totali. Analizzando nello specifico gli andamenti, il secondo semestre del 2023 ha registrato performance migliori rispetto al precedente, coprendo il 56 per cento del totale degli arrivi internazionali, e recuperando il 92 per cento degli arrivi del 2019 del medesimo periodo, contro l’85 per cento del primo semestre. Il primo trimestre del 2023 per il turismo internazionale e’ stato contraddistinto da buoni ritmi di ripresa, anche se inferiore ai trimestri successivi se paragonati agli stessi periodi del 2019, e una forte crescita che porta la quota di arrivi internazionali a toccare i circa 234 milioni.
Anche l’Italia ha registrato una contrazione del fatturato immobiliare del comparto alberghiero, passato dai 3,5 miliardi di euro del 2022 ai tre miliardi di euro del 2023, con un calo del 14 per cento circa. Tuttavia, le performance mostrate da investimenti e fatturato immobiliare nel 2023, possono essere considerate positive se analizzate nel contesto geopolitico, economico e sociale all’interno del quale sono maturate, nonostante allontanino il comparto alberghiero italiano dai livelli raggiunti nel 2019 (3,4 miliardi di euro di capitali allocati e 3,5 miliardi di euro di fatturato). Le allocazioni, nel corso degli ultimi diciotto mesi (gennaio 2023- giugno 2024) hanno interessato poco meno di 75 strutture ricettive, di cui quasi il venti per cento cinque stelle, piu’ del quaranta per cento quattro stelle e poco piu’ di un terzo tre stelle. Solo nel corso del 2023 gli investimenti hanno interessato piu’ di 5.800 camere.
A livello nazionale il tasso di occupazione delle camere e’ risultato ancora in crescita e superiore al sessanta per cento, superando finalmente le performance registrate nel 2019, e con molte delle principali citta’ della Penisola sopra il settanta per cento e con alcune di queste (Como, Pesaro, Pescara, Rimini, Roma) ben al di sopra dell’ottanta per cento. Nel 2023 il volume di operazioni svolte da investitori nazionali, come poche volte successo in passato, hanno superato quello riconducibile a investitori internazionali provenienti in prevalenza da Francia e Regno Unito e per circa un quarto da Paesi extra-europei. I profili dei principali investitori del mercato alberghiero italiano sono quelli dei family office, degli operatori alberghieri e dei private equity, i primi due rappresentano la componente maggioritaria degli attori nazionali.
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