Imprese, Unioncamere: nel I trimestre aperture stabili ma più chiusure

Il primo trimestre dell’anno ha evidenziato una sostanziale stabilita’ delle iscrizioni al Registro delle Imprese delle Camere di commercio (101.788 unita’, in linea rispetto allo stesso periodo del 2022) e un sensibile incremento delle chiusure rispetto allo stesso periodo del biennio precedente (109.231 unita’) che, tuttavia, restano tar i valori piu’ contenuti degli ultimi dieci anni. I dati emergono dal rapporto Movimprese elaborato da Unioncamere – InfoCamere sulla base del Registro delle Imprese delle Camere di commercio relative all’andamento del I trimestre del 2023, a conclusione del quale il tessuto imprenditoriale si e’ ridotto di 7.443 unita’ (pari a una variazione del -0,12% dello stock di imprese). Sostanzialmente si registrano aperture stabili, chiusure in aumento e saldo lievemente negativo per le imprese italiane tra gennaio e marzo.

Pur in un contesto di sostanziale stabilita’, alcuni settori – spiega Unioncamere – vedono aumentare in modo apprezzabile la propria base imprenditoriale. Tra questi si segnalano le attivita’ professionali, scientifiche e tecniche (+2.992 imprese), le attivita’ immobiliari (+1.571) e le costruzioni (+1.070), ancora sotto l’onda “lunga” degli incentivi all’edilizia. Sul fronte opposto ad arretrare maggiormente sono i settori del commercio (-8.806 imprese, -0,61%) e dell’agricoltura (-6.167 unita’, -0,85%). Tra le forme giuridiche, il segmento piu’ dinamico del nostro tessuto imprenditoriale continua a essere quello delle societa’ di capitali, che aumenta nel trimestre di 13mila unita’ (pari a un tasso di crescita dello 0,69%). Una vitalita’ che solo in parte riesce a controbilanciare, pero’, il saldo negativo delle ditte individuali, che nel periodo diminuiscono di 14.389 unita’ (pari allo 0,47% in meno), delle societa’ di persone (-5.068 pari a un tasso di crescita di -0,56%) e delle “Altre forme”, che fanno segnare 733 unita’ in meno (pari allo 0,35% in meno). L’analisi a livello territoriale mostra saldi negativi in tutte e quattro le grandi ripartizioni, ciascuna in arretramento rispetto a un anno fa.

A livello territoriale Lazio, Sardegna e Trentino-Alto Adige sono le regioni che fanno registrare un saldo positivo – per quanto contenuto – rispettivamente con 1.157, 253 e 85 imprese in piu’. Tra le altre, Piemonte e Sicilia sono quelle che hanno chiuso il primo trimestre 2023 con il risultato peggiore in termini assoluti, rispettivamente con 1.638 e 907 imprese in meno.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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