Inflazione decelera a febbraio, -0,1%

Nel mese di febbraio, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettivita’ (Nic), al lordo dei tabacchi, registri una diminuzione dello 0,1% su base mensile e un aumento dello 0,3% su base annua (da +0,5% di gennaio); la stima preliminare era +0,4%. Lo rende noto l’Istat diffondendo i dati definitivi. “Sono le componenti piu’ volatili (Beni energetici non regolamentati e Beni alimentari non lavorati cui si aggiungono i Servizi relativi ai trasporti) a spiegare la decelerazione registrata a febbraio dall’inflazione, che quindi si conferma debole. – commenta l’Istat – La crescita dei prezzi della componente di fondo e’ infatti piu’ che doppia di quella riferita all’intero paniere, mentre i Beni energetici regolamentati, che registrano per l’ottavo mese consecutivo una flessione tendenziale ampia, si confermano come la componente merceologica che contribuisce di piu’ a frenare l’inflazione nel nostro paese”.

L’inflazione acquisita per il 2020 e’ pari a -0,1% per l’indice generale e per la componente di fondo. La decelerazione dell’inflazione, spiega l’Istat, e’ imputabile prevalentemente alla dinamica dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (la cui crescita passa da +3,2% a +1,2%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,6% a +1,5%) e, in misura minore, dei Tabacchi (da +2,9% a +1,5%) e dei Beni alimentari non lavorati (da +0,8% a +0,1%); tali andamenti sono stati solo in minima parte compensati dal ridursi dell’ampiezza della flessione dei prezzi dei Servizi relativi alle comunicazioni (da -5,2% a -2,8%) L'”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici rallentano entrambe di un decimo di punto (da +0,8% del mese precedente a +0,7%). Il calo congiunturale dell’indice generale e’ dovuto principalmente dalla diminuzione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-1,4%) e dei Servizi relativi ai trasporti (-0,8%), solo in parte bilanciata dall’aumento dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (+0,6%). L’inflazione rallenta per i beni (da +0,1% di gennaio a -0,3%), mentre e’ stabile per i servizi (+1,0%); il differenziale inflazionistico, pertanto, rimane positivo e si amplia (+1,3 punti percentuali da +0,9 a gennaio). L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) diminuisce dello 0,5% su base mensile, a causa principalmente delle ulteriori riduzioni di prezzo registrate per i saldi invernali di abbigliamento e calzature, di cui l’indice Nic non tiene conto. L’Ipca aumenta dello 0,2% su base annua, da +0,4% del mese precedente. La stima preliminare era +0,3%. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi), al netto dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,2% su base mensile e un aumento dello 0,2% rispetto a febbraio 2019. 

A febbraio l’inflazione rallenta in tutte le ripartizioni geografiche: rimane al di sopra della media della penisola al Sud (dove passa da +0,7% di gennaio a +0,5%) e nelle Isole (da +0,6% a +0,4%), e’ pari a quella nazionale nel Nord-Est (da +0,5% a +0,3%), mentre e’ al di sotto nel Nord-Ovest (da +0,4% a +0,2%) e nel Centro (da +0,4% a +0,1%). Nei capoluoghi delle regioni e delle province autonome e nei comuni non capoluoghi di regione con piu’ di 150mila abitanti l’inflazione piu’ elevata si osserva a Bolzano (+1,4%), Napoli (+1,0%) e Bari (+0,9%), mentre Aosta registra la flessione piu’ ampia (pari a -0,5%). 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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