Le amministrazioni pubbliche puntano sempre di più sull’intelligenza artificiale per migliorare i processi decisionali, l’efficienza operativa e la qualità dei servizi. È quanto emerge dal nuovo rapporto del Capgemini Research Institute dal titolo “Data foundations for government – From AI ambition to execution”.
Secondo l’indagine, oltre sei enti pubblici su dieci (64%) stanno già esplorando o implementando progetti di intelligenza artificiale generativa (Gen AI) per supportare l’erogazione dei servizi. Una spinta significativa che evidenzia la volontà di innovare, ma che si scontra con una criticità ancora diffusa: la carenza di dati.
Solo il 21% delle organizzazioni del settore pubblico dichiara infatti di disporre dei dati necessari per addestrare e perfezionare i modelli di AI. Una carenza che rischia di limitare l’efficacia e l’affidabilità degli strumenti tecnologici adottati.
Il report sottolinea anche come il 90% degli enti preveda di testare o implementare nei prossimi due o tre anni strumenti di AI agentica, ossia sistemi capaci di agire in autonomia sulla base delle informazioni ricevute. Tuttavia, la scarsa maturità nella gestione dei dati rappresenta un ostacolo importante, con problemi legati alla fiducia, alla conformità normativa, alla governance e alla condivisione delle informazioni.
Una sfida strategica, dunque, che impone alle istituzioni pubbliche di rafforzare le proprie basi digitali per poter cogliere appieno le opportunità dell’intelligenza artificiale.