Istat, in aumento gli alunni con disabilita’ che frequentano le scuole italiane

Nell’anno scolastico 2020/2021 sono piu’ di 300mila gli alunni con disabilita’ che frequentano le scuole italiane (pari al 3,6 per cento degli iscritti) (fonte Miur), circa 4mila in piu’ rispetto all’anno precedente (+2 per cento). Lo ha rilevato l’Istat nel suo report. Questa dinamica e’ il risultato della maggiore attenzione nel diagnosticare e certificare la condizione di disabilita’ tra i giovani, dell’aumento della domanda di assistenza da parte delle famiglie e della crescente sensibilita’ del sistema di istruzione ordinaria verso il tema dell’inclusione scolastica. Il protrarsi della didattica a distanza (Dad), resa necessaria dall’emergenza pandemica, ha reso piu’ complesso il processo d’inclusione scolastica, ostacolando l’interazione tra i coetanei e limitando la partecipazione alla didattica. Tuttavia, rispetto all’anno precedente, si registra un apprezzabile aumento dei livelli di partecipazione, anche grazie a una piu’ adeguata organizzazione delle scuole. Per l’anno scolastico 2020-21, la modalita’ di svolgimento della didattica a distanza e’ stata definita in modo piu’ chiaro e dettagliato dal Piano scolastico per la Didattica Digitale Integrata (Ddi) che ha previsto anche diverse modalita’ di partecipazione per gli alunni con disabilita’, tra le quali la possibilita’ di proseguire in presenza durante i periodi di attivazione della Dad.

Inoltre, l’Istat ha rilevato che, a differenza dell’anno scolastico 2019/2020, in cui a partire dal mese di marzo tutte le scuole di ogni ordine e grado sono state chiuse simultaneamente sull’intero territorio nazionale, nell’ anno scolastico 2020-2021, come disposto dai Dpcm emanati da ottobre 2020 e da alcune ordinanze regionali, l’attivita’ didattica ha previsto l’alternarsi di periodi di lezione in presenza con periodi a distanza, differenziati tra territori e ordini scolastici in base al quadro pandemico del momento. Le diverse disposizioni hanno generato un panorama di prestazioni molto eterogeneo, con una maggiore attivita’ in presenza nelle scuole del primo ciclo e un piu’ ampio ricorso alla Dad nelle scuole del Sud Italia dove le restrizioni sono state maggiori. La riduzione dei periodi di sospensione, insieme ad una migliore organizzazione da parte delle scuole, hanno determinato un aumento considerevole dei livelli di partecipazione degli alunni con disabilita’ alla didattica a distanza , con una quota di esclusi che si attesta al 2,3 per cento rispetto al 23 per cento registrato nell’anno precedente. Quota che sale al 3,3 per cento nelle scuole del Mezzogiorno, con punte del 4 per cento in Calabria e in Campania. I motivi principali che hanno limitato la partecipazione degli alunni con disabilita’ alla didattica a distanza non variano rispetto allo scorso anno, tra i piu’ frequenti sono da segnalare: la gravita’ della patologia (26 per cento), il disagio socio-economico, la difficolta’ organizzativa della famiglia (entrambi al 14 per cento) e la mancanza di strumenti tecnologici adeguati (11 per cento). Per una quota meno consistente di ragazzi il motivo dell’esclusione e’ dovuto alla difficolta’ nell’adattare il Piano Educativo per l’Inclusione (Pei) alla didattica a distanza (6 per cento) e alla mancanza di ausili didattici specifici (2 per cento).

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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