“L’economia italiana appare caratterizzata dal proseguimento della fase di debolezza dei ritmi produttivi associata pero’ a miglioramenti sul mercato del lavoro e del potere d’acquisto delle famiglie”. Lo rileva l’Istat nella nota mensile sull’andamento dell’economia. “A giugno – spiega l’istituto – l’indice del clima di fiducia dei consumatori e’ tornato a diminuire dopo l’interruzione del mese precedente. Il peggioramento ha interessato tutte le componenti con il clima economico e quello futuro che hanno registrato le flessioni piu’ marcate. Anche le aspettative sulla disoccupazione sono peggiorate”. “Nello stesso mese – prosegue l’Istat – la fiducia delle imprese ha evidenziato un calo a sintesi di una flessione nel comparto manifatturiero e, soprattutto, nelle costruzioni. Nei servizi l’indice e’ diminuito in misura piu’ contenuta e nel commercio al dettaglio e’ aumentato. Per le imprese manifatturiere, si e’ rilevato un peggioramento sia dei giudizi sugli ordini sia delle attese sulla produzione mentre le scorte di magazzino sono aumentate. L’indicatore anticipatore ha confermato uno scenario a breve termine caratterizzato dalla debolezza dei livelli produttivi”
L’Istat sottolinea che nel mercato del lavoro i segnali per i prossimi mesi sembrano discordanti tra i diversi settori di attivita’: “A fronte di una diminuzione delle attese sull’occupazione per la manifattura e le costruzioni si e’ registrato un miglioramento di quelle nei servizi di mercato e nel commercio al dettaglio”. per quanto riguarda l’economia internazionale, l’Istat note che i segnali di ripresa “appaiono episodici e nel complesso i dati hanno segnalato tendenze meno positive rispetto alle attese, sia nei paesi emergenti sia in quelli avanzati. Le previsioni per l’area dell’euro indicano un possibile rallentamento nel secondo trimestre”. Per quanto riguarda l’Italia, ad aprile, l’indice della produzione industriale ha segnato una diminuzione, per il secondo mese consecutivo, interrompendo la tendenza positiva evidenziata nei primi mesi dell’anno. A maggio, e’ proseguito l’aumento del numero di occupati in presenza di una forte riduzione del tasso di disoccupazione. L’inflazione italiana, infine, si mantiene su tassi moderati e inferiori a quelli dell’Eurozona, con un differenziale significativamente piu’ ampio per la componente core.