Nel quarto trimestre 2024 rallenta la crescita tendenziale del numero di occupati (+170 mila, +0,7% in un anno), la cui stima si attesta a 23 milioni 980 mila unità; il tasso di occupazione delle persone tra i 15 e i 64 anni raggiunge il 62,3% (+0,2 punti rispetto al quarto trimestre 2023) con un aumento che interessa soltanto gli uomini, le regioni del Centro e del Mezzogiorno e gli individui con almeno 35 anni di età (Prospetto 2). La crescita dell’occupazione coinvolge solo i dipendenti a tempo indeterminato (+486 mila, +3,1% in un anno), si accentua infatti la riduzione dei dipendenti a termine (-295 mila, -10,0%) e gli indipendenti tornano a calare dopo sette trimestri di crescita consecutiva (-21 mila, -0,4%); l’aumento degli occupati a tempo pieno (+497 mila, +2,6%) più che compensa il calo di quelli a tempo parziale (-328 mila, -7,6%)
Nel quarto trimestre 2024, l’input di lavoro utilizzato complessivamente dal sistema economico (espresso dalle ore lavorate di Contabilità Nazionale) è aumentato dello 0,2% in termini congiunturali e dello 0,5% in termini tendenziali.
Il numero di occupati, stimati dalla Rilevazione sulle forze di lavoro al netto degli effetti stagionali, rimane sostanzialmente stabile rispetto al terzo trimestre 2024, attestandosi a 24 milioni 37 mila; la crescita dei dipendenti a tempo indeterminato (+118 mila, +0,7% in tre mesi) compensa la diminuzione dei dipendenti a termine (-86 mila, -3,1%) e degli indipendenti (-36 mila, -0,7%). Il tasso di occupazione, stabile al 62,4%, aumenta per gli uomini, nel Mezzogiorno e tra gli over50, resta invariato nel Nord e tra i 35-49enni, mentre si riduce per le donne, nel Centro e tra i 15-34enni. Il tasso di disoccupazione scende al 6,1% (-0,1 punti rispetto al terzo trimestre 2024) e quello di inattività sale al 33,5% (+0,1 punti).
Nelle imprese dell’industria e dei servizi le posizioni lavorative dipendenti, al netto degli effetti stagionali, crescono di 0,4% in termini congiunturali, con un aumento di pari intensità per le due componenti full time e part time. Su base annua, la crescita di 1,9% è sintesi di un aumento di 2% nella componente part time e di 1,8% in quella full time.
Le ore lavorate per dipendente aumentano rispetto al trimestre precedente (+0,4%) ma diminuiscono in confronto al quarto trimestre 2023 (-1,0%). Le ore di cassa integrazione (Cig) crescono in termini tendenziali di 1,8 ore ogni mille ore lavorate.
Continua il calo delle posizioni in somministrazione, osservato su base sia congiunturale (-0,9%) sia annua (-3,6%). Si accentua la crescita del numero delle posizioni con contratto intermittente, che aumentano dell’1,5% rispetto al trimestre precedente e del 4,8% rispetto al quarto trimestre 2023.
L’indice destagionalizzato del costo del lavoro per Ula registra un aumento in termini congiunturali dello 0,2%, la stessa crescita si osserva nella componente delle retribuzioni (+0,2%), mentre lievemente inferiore è quella dei contributi sociali (+0,1%). Su base annua, l’aumento del costo del lavoro è ancora più intenso (+3,2%), per effetto dell’aumento delle retribuzioni (+3,1%) e, in misura maggiore, dei contributi sociali (+3,5%).
Il tasso di posti vacanti, pari al 2,1%, cresce di 0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e cala di 0,2 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre del 2023.