Pensioni, importo medio di 1.078 euro

Nei primi nove mesi del 2020 l’Inps ha liquidato 472.896 pensioni per un importo medio di 1.078 euro. Le pensioni di vecchiaia sono state 164.333 per 728 euro al mese medi. Le pensioni anticipate, quelle che si basano sulle carriere più lunghe, sono state 143,907 con assegni medi di 1.897 euro mentre per le pensioni di invalidità sono stati liquidati 23.030 assegni per 718 euro medi. Per le pensioni ai superstiti gli assegni liquidati sono stati 141.626 per un importo medio mensile di 711 euro. Gli assegni sociali nel periodo considerato sono stati 49.855 per un assegno medio di 405 euro. E’ quanto emerge dall’Aggiornamento dell’ Osservatorio dei flussi di pensionamento diffuso dall’Inps. Riguardo i requisiti delle pensioni di vecchiaia, si sottolinea che negli anni 2019 e 2020 l’età minima di accesso alla pensione di vecchiaia è di 67 anni, per entrambi i sessi e i settori lavorativi dipendenti privati e autonomi

Per quanto riguarda i requisiti della pensione anticipata, negli anni 2019 e 2020 sono 41 anni e 10 mesi di anzianità contributiva per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini, indipendentemente dall’età. Si fa presente tuttavia che esiste una serie di ulteriori possibilità di uscita anticipata dal lavoro, tra cui la “Quota 100″ introdotta in via sperimentale per gli anni 2019-2021 dal Decreto Legge 4/2019 e confermata il 2020 dalla Legge 160/2019 (Legge di bilancio 2020), l'”Opzione donna” prorogata per tutto il 2020 dalla Legge di bilancio 2020 e ancora i canali di uscita più favorevoli per i lavoratori precoci e per gli addetti a mansioni “gravose” (Legge 232/2016) e a lavori usuranti ai sensi del D.lgs. 67/2011. Nei primi nove mesi del 2020 si registra un numero complessivo di liquidazioni di pensioni di vecchiaia superiore rispetto a quello del corrispondente valore del 2019, ma in linea con i valori degli ultimi due trimestri dello scorso anno; situazione simile si osserva nelle principali gestioni dei lavoratori autonomi. Ciò è riconducibile all’aumento dei requisiti anagrafici dello scorso anno rispetto al precedente, che invece non sono cambiati nell’anno in corso. Gli assegni sociali rispecchiano lo stesso andamento delle liquidazioni delle pensioni di vecchiaia delle suddette gestioni previdenziali, per lo stesso motivo di aumento dell’età utile per la liquidazione dell’assegno avvenuto nel 2019. Dall’analisi degli indicatori statistici si osserva infine che: il peso delle pensioni anticipate su quelle di vecchiaia che aveva visto un importante aumento nel 2019 rispetto all’anno precedente sia per l’aumento dell’età legale sia per l’introduzione della “quota 100”, conferma nel primi nove mesi del 2020 il suo andamento decrescente; il rapporto tra le pensioni di invalidità e quelle di vecchiaia nei primi nove mesi del 2020 si presenta più che dimezzato rispetto a quello dell’intero anno 2019; tale diminuzione è imputabile al numero più elevato delle pensioni di vecchiaia liquidate nei primi nove mesi del 2020 congiuntamente al numero decrescente che le pensioni di invalidità presentano negli ultimi anni; la percentuale delle pensioni femminili su quelle maschili presenta, rispetto al dato annuo del 2019, un valore superiore di 17 punti passando da 96 a 113, con un netto sorpasso nei primi nove mesi del 2020 delle pensioni femminili rispetto a quelle maschili; a livello territoriale il peso percentuale delle pensioni liquidate a residenti nel Nord Italia resta sostanzialmente il medesimo (50% nel 2019 e 52% nei primi nove mesi del 2020)

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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