Pil nel terzo trimestre in crescita del 2,6%

 Nel terzo trimestre, il Pil italiano ha segnato, in base alla stima preliminare, un deciso aumento (+2,6% la variazione congiunturale) che rafforza la fase di ripresa dei ritmi produttivi manifestatasi nel secondo trimestre. La dinamicità in corso d’anno (+6,1% la variazione acquisita) ha permesso una ulteriore riduzione del gap pre-crisi che è dell’1,4% rispetto al quarto trimestre 2019. Lo rende noto l’Istat nella sua nota mensile sull’andamento dell’economia. La crescita è stata la sintesi di una forte espansione del settore dei servizi di mercato, in ripresa dopo la crisi dovuta alla pandemia, e di un progresso dell’industria. A settembre, la produzione industriale ha manifestato un ulteriore segnale di stabilizzazione (+0,1% la variazione congiunturale che segue il lieve calo del mese precedente. Nella media del terzo trimestre, la produzione ha registrato comunque una crescita dell’1,0% in termini congiunturali, sostenuta dai beni di consumo non durevoli (+2,2%) e dai beni strumentali (+1,6%). Nello stesso periodo, i beni di consumo durevoli hanno evidenziato una significativa riduzione (-1,6%) che segue due trimestri di sostanziale stazionarietà. Ad agosto, l’indice della produzione nelle costruzioni è salito dell’1,4% in termini congiunturali ma su base trimestrale è risultato in lieve flessione (-0,3% nel periodo giugno-agosto rispetto ai tre mesi precedenti). I segnali di stazionarietà del settore delle costruzioni erano stati anticipati dai risultati dei permessi di costruire che, tra aprile e giugno, hanno registrato un rallentamento. Il comparto residenziale, dopo tre trimestri di crescita congiunturale, ha mostrato una flessione di intensità simile per il numero di abitazioni e per la superficie utile abitabile (rispettivamente -2,9% e -2,6%). La flessione della superficie dei fabbricati non residenziali, invece, è stata più marcata (-14,6% rispetto al periodo gennaio-marzo), determinando un riavvicinamento ai livelli del terzo trimestre 2020.

Gli scambi con l’estero hanno continuato a mostrare un andamento positivo. Nel periodo giugno-agosto, le esportazioni sono cresciute complessivamente del 3,4% rispetto ai tre mesi precedenti e le importazioni del 5,8%, con incrementi sia sui mercati Ue sia su quelli extra Ue. La dinamica dell’export è stata sostenuta in particolare dai beni intermedi e da quelli strumentali, aumentati nel periodo considerato rispettivamente del 6,2% e 4,0% mentre le esportazioni di beni di consumo non durevoli hanno segnato un calo (-1,0%) dopo l’incremento registrato ad agosto. Nonostante la flessione di settembre, l’andamento delle vendite verso i mercati al di fuori dell’Unione europea si è confermato nel complesso positivo (+2,3% la variazione congiunturale del terzo trimestre). A ottobre, le inchieste sulla fiducia hanno fornito segnali eterogenei tra i settori. L’indice del clima di fiducia delle imprese ha evidenziato un aumento trainato dal settore manifatturiero e dalle costruzioni. Sia nella manifattura sia nelle costruzioni, tutte le componenti dell’indice di fiducia sono risultate in miglioramento. I settori del commercio al dettaglio e dei servizi di mercato, al contrario, hanno manifestato un peggioramento. Inoltre, è continuata ad aumentare la quota di imprese manifatturiere che hanno segnalato la presenza di ostacoli alla produzione. In particolare, l’insufficienza degli impianti e/o di materiali rappresenta il principale ostacolo alla produzione (l’incidenza è aumentata dal 14,5% registrata a luglio al 17,8%). Anche, la quota di imprese delle costruzioni che hanno segnalato la carenza di materiali come un freno all’attività è salita dal 9,7% di settembre al 10,8% di ottobre. A settembre il mercato del lavoro è tornato a mostrare segnali positivi con un aumento degli occupati (+0,3% rispetto ad agosto, pari a +59mila unità) e una diminuzione dei disoccupati (-1,2%, pari a -28mila unità) e degli inattivi (-0,3%, -46mila unità). Il tasso di disoccupazione si è attestato al 9,2% (-0,1 punti percentuali). L’aumento dell’occupazione è stato guidato dalla componente femminile (+0,5%, +46mila) rispetto a quello maschile (+0,1%, +13mila unità).

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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