Pressione fiscale in calo nell’Unione Europea

Scende leggermente la pressione fiscale in Ue che nel 2022 era a una media del 40,1% del Pil. Il peso delle imposte sul lavoro rispetto alle entrate totali è diminuito al 50,6% mentre è cresciuta, invece, la tassazione del capitale, che arriva al 22,1% sul totale delle entrate. I dati emergono dall'”Annual report on taxation 2024″. La situazione varia in maniera significativa nei 27 e oscilla dal 20,9% dell’Irlanda al 46,2% della Francia, con l’Italia che si attesta al 42,7%.

Nella metà dei paesi, spiega il Report, la pressione fiscale è rimasta al di sotto dei livelli pre-pandemia: ciò fa pensare che, sebbene alcuni Stati siano riusciti a riprendersi e a migliorare i propri sistemi fiscali, altri sono ancora alle prese con le ripercussioni degli shock che hanno colpito l’economia europea a partire dal 2020. Le previsioni per il prossimo futuro mostrano che la pressione fiscale rimarrà tendenzialmente al di sotto del 40%, arrivando al 39,8% nel 2025. Nel 2022 la composizione del gettito fiscale evidenzia un leggero spostamento dalle tasse sul lavoro e sui consumi, alle imposte sul capitale. Ciò può essere attribuito a diversi fattori, inclusa la crescita più rapida dei profitti aziendali rispetto ai salari nominali e alla tendenza alla diminuzione delle entrate derivanti da imposte ambientali e da altre imposte sulle esternalità. Le tasse sul lavoro (compresi i contributi sociali) costituiscono ancora più della metà delle entrate fiscali nell’Unione, ma il loro peso rispetto alle entrate totali è diminuito nel 2022 al 50,6%, ovvero 0,6 punti percentuali in meno rispetto al 2021 e 1,1 pp in meno rispetto alla media nel periodo 2015-2019. Nel 2022 cresce, invece, la quota delle imposte sul capitale sul totale delle entrate complessive, che arriva al 22,1% , ossia 0,9 punti percentuali in più rispetto al 2021 e di 1,7 punti sopra la media nel periodo 2015-2019. Le entrate derivanti dalle imposte sui consumi rappresentano il 27,3% delle entrate fiscali totali nel 2022, con 0,3 punti percentuali in meno rispetto al 2021 e 0,6 punti percentuali al di sotto della media del periodo 2015-2019. L’imposta sul valore aggiunto (Iva) costituisce una significativa fonte di entrate, che si attesta al 18,6% di tutti i proventi fiscali nell’Ue-27, con un trend in crescita.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

Controllate anche

Pasqua, arrivano rincari per uova e colombe

Il caro-cacao e la crisi del burro spingono al rialzo i prezzi dei dolci tipici …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *