WineNews, le spedizioni di vino italiano registrano -21,6%

Il 2021 delle esportazioni di vino italiano inizia con il freno a mano tirato: a gennaio, secondo i dati Istat, analizzati dal sito WineNews, le spedizioni enoiche hanno perso il 21,6% sullo stesso mese del 2020, fermandosi a 388 milioni di euro, contro i 495 milioni di euro di un anno fa. Numeri impietosi, ma attesi, perché il 2020 era partito col botto, in crescita addirittura del +13,5% su gennaio 2019, e il 2021, al contrario, è nato sotto una pessima stella, con il canale Horeca ancora alle prese con le chiusure forzate in quasi tutto l’Occidente. Così, l’inizio del 2020 sembra un tempo lontanissimo: eravamo ancora in epoca pre Covid, il mercato Usa doveva fare i conti con i dazi su molti vini francesi e spagnoli, e la Gran Bretagna iniziava la corsa agli approvvigionamenti in vista della Brexit. Dati, quelli di gennaio, che confermano quanto anticipato (qui) ieri da Denis Pantini, alla guida di Nomisma Wine Monitor, dal talk ”Vivite” dell’Alleanza delle Cooperative. Nei primi due mesi 2021, sui mercati dei Paesi Terzi, l’andamento delle spedizioni del vino italiano è stato ondivago, ma il calo in Usa netto: -26,1% a valore. Conforta il buon avvio del Canada (+4,6% nel primo bimestre 2021 sul 2020), così come quello della Cina, in rialzo del 12,7%. In terreno positivo anche il Giappone, seppur di un piccolo +0,9%, ma bene anche Australia (+15,3%) e Brasile (+18%), mentre fa impressione l’aumento percentuale, seppur da valori molti più piccoli, della Corea del Sud, a +78,9%). Nettamente in negativo, invece, Paesi come la Svizzera (-5,8%) e la Norvegia (-12,8%). Tornando ai dati Istat, che restituiscono anche il dato assoluto, a valore, di gennaio 2021, gli Stati Uniti hanno perso il 36,7%, fermandosi a 105 milioni di euro di vino importato, contro i 166 del gennaio 2020. Va decisamente meglio in Canada, dove il vino italiano cresce in maniera costante: +13,3%, a 25,6 milioni di euro. In Europa, il primo mercato è quello della Germania, che segna un calo importante: -12,7%, a 69 milioni di euro. Crollo verticale, ma era di gran lunga il più atteso, per la Gran Bretagna, che lascia sul terreno il 36,4%, fermandosi a 26 milioni di euro. Perde qualcosa anche la Svizzera, confermando le anticipazioni di Nomisma Wine Monitor: -5,6%, a 23,6 milioni di euro.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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