Aumento addizionale Irpef, i sindacati: no al salasso delle famiglie abruzzesi

“Non possiamo dare un altro salasso alle famiglie abruzzesi e i cittadini meritano una sanità migliore”. Lo affermano il segretario della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri, quello della Cisl Abruzzo Molise, Gianni Notaro, quello della Uil Abruzzo, Michele Lombardo, e quello della Ugl Abruzzo, Carlo Pentola, a proposito dell’aumento dell’addizionale Irpef.

“Per i cittadini che percepiscono un reddito superiore agli 8.500 euro e fino a 28.000 euro, la Regione abbassa l’aliquota Irpef soltanto dello 0,1%, mentre per i redditi tra 28.000 e 50.000 euro l’aliquota viene incrementata di ben 2 punti percentuali e del 2,1 % per i redditi oltre 50.000 euro. Coloro che hanno redditi fino a 28.000 euro non avranno alcun vantaggio economico oppure potranno avere al massimo un beneficio di 2 euro mensili mentre coloro che guadagnano da 28.000 in su riceveranno un aumento consistente delle tasse. Alla fine a guadagnarci non saranno i ceti meno abbienti ma la Regione Abruzzo che intascherà ben 45 milioni di tasse in più prelevate dalle tasse degli abruzzesi. Se davvero si vuole avvantaggiare il ceto meno abbiente si abbassi la prima aliquota all’1,23% (dunque con una diminuzione dello 0,5%) e si facciano le operazioni di rimodulazione a parità di gettito totale”.

“Il presidente Marsilio e l’assessore al Bilancio Quaglieri non si sono neanche degnati di convocare al tavolo le parti sociali per discutere di questa manovra iniqua. Il sindacato – annunciano Ranieri, Notaro, Lombardo e Pentola – si mobiliterà a tutela dei cittadini e per fermare la deriva del sistema sanitario abruzzese”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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