Camusso: nel Masterplan manca l’obiettivo di vero sviluppo delle regioni meridionali

Nel Masterplan per il Sud “manca l’obiettivo di vero sviluppo delle regioni meridionali. La scelta e’ stata quella di ricompattare i tanti rivoli della spesa che precedentemente c’erano”. Lo ha detto il segretario nazionale della Cgil, Susanna Camusso, a margine di un evento all’Aquila. “Risorse a poggia in un Paese che ha poche risorse e soprattutto paga un divario tra il sud e il nord – ha continuato – mentre si doveva investire sulle vere traiettorie di sviluppo, incidendo sui problemi che impediscono ai territori di fare da soli. Si sta perdendo l’occasione di colmare il divario tra nord e sud, dove il tasso di disoccupazione e’ sensibilmente piu’ alto”

“Ricostruire e’ essenziale, e siamo molto in ritardo, se pensiamo che il terremoto e’ del 2009 e siamo ora nel 2017 e sono ancora tanti i cantieri”. Cosi’ il segretario nazionale della Cgil, Susanna Camusso. “Dobbiamo continuare a dire che nella ricostruzione occorre pensare anche al futuro e allo sviluppo, non solo alla ricostruzione di cio’ che c’era. Ed e’ su questo tema – afferma Camusso – che si inserisce l’occupazione, il che vuol dire difendere gli insediamenti, chiedere alle aziende con alto valore aggiunto di investire sul territorio, servono attivita’ di attrazione, servono come in tutto il mezzogiorno investimenti sul’innovazione. Il 5G e le auto connesse vanno in questa direzione. Bisogna fare molto di piu'”. E proprio sulla questione lavoro in un territorio colpito dal sisma, Camusso risponde a una domanda sulla vertenza alla Intecs dell’Aquila: “Il primo tema da porre e’ quello della coerenza. La Intecs partecipa al tavolo della Regione sull’innovazione tecnologica. Non si puo’ immaginare che questa azienda partecipi a progetti, e dall’altra licenzi le competenze e le esperienze del territorio. La prima cosa che facciamo e’ chiedere alla Regione un intervento che chieda soluzioni occupazionali”. La societa’ di ricerca lunedi’ ha annunciato lo smantellamento dei laboratori nel tecnopolo d’Abruzzo e conseguenti licenziamenti.

“Nei processi d’innovazione, il 20 per cento delle aziende corrono le altre rimangono indietro. Mentre constatiamo che il 25% per cento dei giovani italiani si ferma alla terza media”. Cosi’ Susanna Camusso, segretario nazionale Cgil intervenendo alla manifestazione 110anni senza solitudine all’Aquila, in occasione dei 110 anni della fondazione della Camera del lavoro del capoluogo abruzzese. “Da una parte si parla di economia 4.0 – ha proseguito Camusso – dall’altra si afferma l’idea che non serve l’ istruzione. Si registra insomma una cristallizzazione alla stagione precedente dell’alfabetizzazione di massa, in cui il sindacato ha avuto un ruolo importante. Del resto far studiare i figli per molte famiglie rappresenta una spesa non sostenibile. Eppure – ha spiegato ancora – tutti gli studi dicono che i luoghi di successo nel mondo sono connotati da un alto livello di istruzione. Eppure abbiamo uno dei migliori sistemi scolastici, nonostante le riforme sbagliate degli ultimi anni, e formiamo talenti che poi vanno all’estero, mentre cala nelle nostre universita’ il numero degli studenti stranieri”. Camusso ha sottolineato che “da questo punto di vista il numero chiuso alle Universita’ e’ un grave errore. Dovrebbe al contrario passare il messaggio che noi torniamo a scommettere sui giovani”.

“Noi un futuro senza lavoro, come teorizza qualcuno, non lo vogliamo immaginare. Si instaurerebbe un regime autoritario, una dipendenza materiale delle persone dal buon cuore di qualcuno al potere. Il lavoro invece e’ autonomia ed emancipazione”. Cosi’ Susanna Camusso. “Ci accusano di occuparci solo dei pensionati. Non e’ vero, ci occupiamo solo delle condizioni materiali di tutti i cittadini. E’ vero che giovani e precari stanno subendo in maniera piu’ pesante la crisi, ma anche tanti pensionati non hanno condizioni di vita non certo ottimali”, ha aggiunto Camusso che ha parlato di Jobs Act. “Noi continueremo a sostenere il nostro percorso nella chiarezza: piu’ il Governo continua a sostenere il Jobs Act e piu’ si fa danno ai lavoratori. Abbiamo presentato la nostra proposta di legge ora incardinata in Commissione Lavoro alla Camera e sono cominciate le audizioni”.

“E’ un tema straordinariamente di interesse che in tanta parte dipende anche dalle scelte contrattuali che si devono fare. Un lavoro che non ha le professionalita’ non ha piu’ decisioni di stabilita’, poi porta all’idea che tutte le forme precarie siano possibili”. Lo ha detto il segretario nazionale della Cgil, Susanna Camusso, all’Aquila a margine di un evento, rispondendo alla domanda sui dati forniti dai vertici nazionali dell’Ordine dei Giornalisti sul precariato tra i giornalisti, secondo i quali 8 giornalisti su dieci non superano con i loro redditi la soglia di poverta’. “In questo io credo – ha aggiunto Camusso – che anche la categoria dei giornalisti, come succede in quelle professionali, abbia un po’ sottovalutato gli effetti di distanza che si andavano creando. Un tema che non riguarda solo la professione giornalistica ma tutte quelle che hanno una funzione basata su principi di autonomia e liberta’ se non hanno una condizione di vita dignitosa, vengono meno anche le certezze democratiche della loro funzione”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

Controllate anche

Sanità, Mariani: in Abruzzo debito di 122 milioni

Oltre 122 milioni di perdite delle quattro Asl certificano “il disastro della sanità abruzzese e …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *