“Nessun blitz sul San Camillo, che merita un utilizzo in linea con la sua storia, il suo valore e la vocazione espressa. In merito alla localizzazione della Cittadella giudiziaria, esistono progetti, interlocuzioni, opere e intese in cammino già dal 2021 per concentrare nel centro storico il Polo giudiziario: idee e atti condivisi con i ministeri e le istituzioni interessate, nonché con la città per evitare ulteriori spopolamenti. Sul progetto di Regione e Asl per il San Camillo non c’è stato alcun confronto, il Comune di Chieti, ente di governo del territorio, lo ha appreso dalla stampa, ma noi continuiamo a pensare che le istituzioni debbano interloquire per il bene della città, per questo invitiamo la Regione a confrontarsi sul nostro progetto”, lo ha comunicato l’Amministrazione con una nota. Nella conferenza erano presenti il sindaco Diego Ferrara, il presidente del Consiglio comunale Luigi Febo, l’assessora Alberta Giannini e, in rappresentanza della maggioranza, i consiglieri Valerio Giannini e Silvio Di Primio.
“Sulla cittadella ci sono due livelli di discussione, una politica e una tecnica, non ci sono contrapposizioni pregiudiziali tra me e il presidente Marsilio, anche se da tempo ribadisco che le istituzioni sovraordinate è bene inizino ad avere maggiori considerazione di enti locali e sindaci che meglio rappresentano il sentiment dei cittadini vivendoci a contatto – spiega il sindaco Diego Ferrara – . Nel 2021 presentammo per la prima volta al Ministero della Giustizia il nostro progetto modulabile, ubicato negli spazi di Piazza San Giustino e via Arniense. Ottenemmo un sopralluogo e almeno un paio di interlocuzioni dirette a Roma per illustrare l’elaborato e la sua possibilità di essere adeguato alle esigenze ministeriali, quindi è un progetto conosciuto a Roma e a cui abbiamo dato ampio risalto per condividerne i passi con la cittadinanza ogni volta che ci siamo mossi e ogni volta che si è svolto un tavolo istituzionale in merito, ce ne sono stati almeno tre. Il progetto del San Camillo, invece, lo abbiamo appreso dai giornali come una decisione già presa fra Asl, Regione e Ministero, nonostante i costi economici superiori per la sua realizzazione e quelli sociali conseguenti al decentramento di un’istituzione da sempre situata nel centro storico”.