“Riteniamo inaccettabile la volontà del Pd di procrastinare fino al 10 febbraio la data delle elezioni in Abruzzo: un tentativo mal riuscito di tenere in vita un Consiglio Regionale ormai scaduto, il tutto sulla pelle dei cittadini. Lo Statuto prevede infatti che si vada a votare passati i 90 giorni dallo scioglimento del Consiglio Regionale, non dopo 120, come suggerito da una forzatura interpretativa della norma proposta dal Pd, che è poi arrivato a proporre la data di febbraio utilizzando come scusa quella delle vacanze natalizie. Sarebbe ben possibile infatti, andare al voto il 23 dicembre: del resto, nel 2008 si andò il 15, una data non distante dal 23”. Lo dichiarano in una nota congiunta i coordinatori regionali del centrodestra, Nazario Pagano (Fi), Giuseppe Bellachioma (Lega), Etel Sigismondi e Giandonato Morra (Fdi) ed Enrico di Giuseppantonio (Udc). “Il desiderio della giunta D’Alfonso di rimanere altri tre mesi al governo della Regione – precisa Pagano – contrasta profondamente con l’interesse degli abruzzesi, che hanno diritto a una Giunta e a un Consiglio con pieni poteri”. E Bellachioma aggiunge: “Stiamo valutando un ricorso al Tar, ma se non dovessimo riuscire ad anticipare la data delle elezioni e ci costringessero ad andare a votare fra neve e ghiaccio, allora che preparino giacca a vento e doposci, perché sarà una campagna elettorale memorabile”.
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