Porto di Pescara, a settembre via ai lavori di dragaggio

I lavori di dragaggio del porto canale di Pescara inizieranno a settembre. Si parte con circa 7.000 metri cubi di materiali: la prima fase, finalizzata a definire le condizioni operative più idonee a ripetere l’intervento in più lotti, dovrebbe concludersi entro la fine del mese. Mentre le attività andranno avanti, “al termine del fermo biologico la marineria potrà operare in condizioni di sicurezza”. Lo hanno annunciato, nel corso di una conferenza stampa, il presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo, Lorenzo Sospiri, il parlamentare Guerino Testa (FdI), l’assessore regionale Umberto D’Annuntiis, il sindaco Carlo Masci e Riccardo Padovano, in qualità di rappresentate dell’Autorità di sistema portuale. I fanghi, stoccati in un’area portuale, verranno analizzati dall’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale). Quelli che saranno classificati come rifiuti andranno in un sito che verrà appositamente individuato attraverso una manifestazione di interesse.

L’Agenzia seguirà tutte le attività di gestione dei fanghi dallo scavo al riutilizzo. Sarà necessario dragare complessivamente 25.000 metri cubi di materiali per contrastare l’insabbiamento naturale. Le operazioni dovrebbero concludersi entro la primavera 2026. L’importo complessivo dell’intervento è di circa due milioni di euro. Contestualmente, nell’ambito di un secondo intervento, verrà parzialmente svuotata la vasca di colmata del porto, attualmente piena dei fanghi dragati nel 2013. “Abbiamo posto in essere le condizioni affinché ci possa essere il primo step del dragaggio di messa in sicurezza del porto canale, ingresso dei moli guardiani Nord e Sud e zona di approdo per i grandi pescherecci a Sud e per i pescherecci medi e piccoli a Nord – ha spiegato Sospiri – Si tratta di un’operazione di grande sinergia portata avanti a livello nazionale. Abbiamo messo l’Autorità di sistema portuale in condizione di avere le risorse economiche per dragare e mettere in sicurezza il porto canale. Quando finirà il fermo biologico, i nostri pescherecci potranno uscire e rientrare in sicurezza. Nel frattempo continueremo a dragare il resto”.

A proposito della vasca di colmata, il deputato Guerino Testa ha sottolineato che “in parallelo si sta lavorando per cercare di arrivare a una definizione ottimale per il porto di Pescara: c’è un appalto che partirà il primo di settembre, per un importo di 960mila euro, che consentirà di togliere circa 32mila metri cubi. Bisogna andare per step – ha detto -, ma tutte le istituzioni comunali e regionali, con il sottoscritto, stanno lavorando giorno dopo giorno per questa soluzione, che deve essere definitiva, nel più breve tempo possibile”. D’Annuntiis, parlando di 50 milioni di euro di risorse disponibili per il porto di Pescara, si è soffermato sul “grande lavoro fatto in queste settimane” per sbloccare la situazione. Abbiamo dato delle soluzioni, dal primo settembre si inizierà a dragare e nel giro di 15-20 giorni metteremo in condizioni le imbarcazioni di poter entrare e uscire. Il porto di Pescara è nazionale, non è sotto il diretto controllo della Regione Abruzzo: noi abbiamo la funzione di stimolo, abbiamo la funzione di reperire delle risorse e metterle a disposizione dell’Autorità di sistema”. Masci si è definito “moderatamente contento, perché è giusto aspettare il risultato finale, che noi attendevamo da 13 anni. Stiamo arrivando alla conclusione, dobbiamo crederci fino in fondo, penso che con la ripartenza del periodo autunnale, dopo il fermo pesca – ha sottolineato – i pescatori troveranno le risposte che hanno atteso per tanto tempo”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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