Istituto Penale per i Minorenni (IPM) a L’Aquila, Ostellari: intitoliamolo a San Francesco, patrono d’Italia

“Dal 2009 i nostri ragazzi sono dovuti andare fuori regione a scontare le loro pene, in istituti molto lontani dai loro territori di provenienza, con conseguenze traumatiche anche nel rapporto con le famiglie, incontrando difficoltà maggiori nel percorso di recupero e reinserimento sociale. Con circa 600 detenuti su poco più di 500 posti disponibili, i 28 posti che vengono riaperti oggi rappresentano un contributo importante contro il sovraffollamento”.  È quanto ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, a margine dell’inaugurazione dei nuovi locali dell’Istituto Penale per i Minorenni (IPM) in via Giuseppe Mezzanotte a L’Aquila.

Nel suo intervento, sottolineando il prezioso lavoro dei componenti la giunta, il presidente ha ricordato i provvedimenti importanti assunti dal governo regionale negli ultimi mesi: 7 milioni di euro, uno dei quali dedicato specificamente all’IPM dell’Aquila e altri 3 milioni circa rispondendo agli avvisi ai bandi del Ministero della Giustizia, rappresentato dai due sottosegretari presenti a L’Aquila, Andrea Ostellari e Andrea Delmastro Delle Vedove.

All’inaugurazione hanno partecipato le più alte cariche istituzionali, militari e religiose del territorio, tra cui il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, il senatore Guido Liris,  il deputato Alberto Bagnai, l’assessore regionale Roberto Santangelo,il procuratore della Repubblica del Tribunale per i Minorenni, David Mancini, il presidente del tribunale per i minorenni dell’Aquila, Cecilia Angrisano, il capo del Dipartimento per la Giustizia Minorile, Antonio Sangermano, che ha provveduto a dare lettura del messaggio inviato dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio, il direttore del Provveditorato alle Opere pubbliche Gennaro Di Maio.

“La sinistra le aveva chiuse, noi apriamo nuove carceri per minori, dove siano garantiti rispetto delle regole, sicurezza e percorsi efficaci di educazione e recupero. Oggi a L’Aquila abbiamo restituito al paese una nuova struttura, che ho proposto di intitolare al patrono d’Italia, San Francesco d’Assisi. Questo risultato è stato possibile solo grazie alla collaborazione fra ministero, parlamentari, sindaco e presidente della regione. Un plauso va anche al Ministero delle infrastrutture e trasporti che ha partecipato attivamente al buon esito dell’iter realizzativo”. Lo ha dichiarato a margine dell’inaugurazione del nuovo Ipm dell’Aquila, il sottosegretario alla Giustizia con delega alla giustizia minorile e di comunità, Andrea Ostellari.

“Il senso dell’importante riapertura, per noi, è dare la possibilità ai nostri ragazzi e ragazze abruzzesi di poter, laddove condannati o anche sottoposti a misura cautelare, il che è traumatico per un ragazzo speciale di una esperienza, di godere della vicinanza e degli effetti familiari e di poter avviare un trattamento sul territorio dove poi, a fine pena, sono destinati a vivere e a tornare”. Così il presidente del tribunale per i minorenni dell’Aquila, Cecilia Angrisano, a margine della cerimonia della riapertura dell’istituto di pena per minorenni nel capoluogo regionale nella ristrutturata sede di via Giuseppe mezzanotte all’Aquila. “La nostra speranza è che in carcere non ne dobbiamo vedere sempre di più e che quelli che vi transitano possano uscire con un’esperienza di vita e, è stato detto anche dai politici, la speranza è che noi non vogliamo che i luoghi di detenzione dei ragazzi siano luoghi di sofferenza – ha spiegato ancora il magistrato -. Devono essere luoghi in cui la speranza si coltiva e la possibilità di migliorare si coltiva. È quindi la speranza di rieducare in un ambiente idoneo il significato di questa che in effetti è una riapertura. Dopo il terremoto del 2009 fu data una destinazione diversa a tutta l’area, perché questa è un’area che comprende più palazzine. All’epoca si ritenne una priorità quella dell’Università, grande traino per la città, essendo un momento di grande difficoltà per l’Aquila in generale”.

“La concretezza del governo su questi temi – ha detto il presidente della Regione –  dimostra quale sia la differenza tra lo Stato che vuole essere presente nel territorio e tra i cittadini e chi invece in passato ha allontanato o chiuso istituti, istituzioni, generando il progressivo abbandono dello Stato. Non so per quali ragioni e con quali giustificazioni si sia potuto decidere nel 2016, sette anni dopo il sisma, a ristrutturazione di fatto più o meno completata che tornò a rendere agibile questo istituto, farne altro come se non esistesse, come se all’epoca non ci fosse un’emergenza carceri, come se il problema del soprannumero fosse nato oggi. Non è così, ci sono radici antiche e io credo che queste politiche sbagliate del passato, oggi corrette da una diversa presenza e attività del governo nazionale con la piena collaborazione delle istituzioni locali, con il Sindaco e la città dell’Aquila in prima fila, che hanno l’onere e l’onore di ospitare l’istituto nel proprio territorio comunale, hanno dato il segno tangibile  di un cambio di passo davvero importante e decisivo.

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

Controllate anche

Sicurezza urbana, il sindaco Masci chiede un incontro al Prefetto di Pescara

Una nuova riunione del Comitato per l’ordine pubblico, allargata alla Procura, “per arrivare a definire …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *