Regionali, Rifondazione Comunista insiste per l’election day

Una spesa tra i 6 e i 7 milioni di euro per votare nel periodo più freddo dell’anno quando si devono raccogliere le firme, dopo che Regione Abruzzo e Governo non accorpando le elezioni come prevede la norma nazionale sull’Election Day, stanno impedendo un corretto svolgimento della consultazione elettorale in programma nella nostra regione il 10 febbraio. Questa la nuova denuncia di Rifondazione Comunista fatta questa mattina a Pescara nel corso di una conferenza stampa. “E’ una violazione oltre che una sospensione della democrazia perché stiamo andando a votare – ha spiegato il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo – per responsabilità del Pd, del Governo e del ministro Salvini che sta arrivando in queste ore e del M5S che condivide la posizione del Governo, e in violazione della legge che prevederebbe l’election day con l’accorpamento delle date delle elezioni quando si svolgono nello steso anno, e in Abruzzo l’accorpamento ci avrebbe fatto risparmiare diversi milioni di euro che saranno buttati. Noi faremo di tutto per raccogliere le firme e presentare l’unica vera lista di sinistra autonoma. Chi si allea con il Pd si allea con chi ha abolito l’art 118, il fiscal compact e tanto altro, e soprattutto lo sfascio della Regione Abruzzo in questi cinque anni del Governo D’Alfonso. Noi ovviamente siamo alternativi al centrodestra, al M5S ma anche a questo Partito Democratico e alla sua coalizione”. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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