“Dalla sentenza del Tar emerge un quadro devastante, di fronte al quale considero allucinanti le dichiarazioni di Carlo Masci. Il tema centrale di questo ricorso è garantire la libertà, la segretezza e la genuinità del voto, che non sono state garantite non solo agli elettori di centrosinistra, ma anche a quelli di centrodestra. Per Pescara è una pagina vergognosa che andrebbe subito chiusa e Masci dovrebbe dimettersi. Non è stata un’elezione che ha espresso un voto oggettivo, ma piuttosto una tornata elettorale che ha espresso migliaia di anomalie”. Lo afferma Carlo Costantini, candidato sindaco di Pescara per il centrosinistra alle elezioni del 2024, a proposito della sentenza del Tar che ha annullato l’esito del voto, disponendo nuove elezioni in 27 sezioni su 170. Nel corso di una conferenza stampa davanti al Comune, affiancato dai ricorrenti, dagli avvocati Gianluigi Pellegrino e Luca Presutti e dagli esponenti del centrosinistra, Costantini sottolinea che “il Tar è stato fin troppo generoso con Masci”, perché pur partendo “da una premessa che ha evocato un disastro, applicando in modo eccessivamente rigoroso, ma comunque legittimo, il principio della conservazione, ha selezionato le sezioni in cui a suo parere le irregolarità risultavano più gravi”. Non possono essere trascurati, secondo Costantini “gli avvenimenti gravissimi per i quali il Tar ha inviato gli atti alla Procura”, come i “plichi aperti o manomessi. La scomparsa di una sola scheda autenticata, e qui ne sono scomparse numericamente mille – osserva – può alimentare il voto controllato. Le elezioni, dal mio punto di vista, andavano annullate in toto”.
Per Costantini sono “allucinanti le dichiarazioni di Masci rispetto al fatto che sarebbe stata tradita la volontà elettorale. Il tradimento della volontà elettorale – afferma – si certifica attraverso la verifica, con l’attività di verbalizzazione. Se l’attività di verbalizzazione è mancata, tanto che è stata certificata la mancanza di 730 schede autenticate e di 360 schede non autenticate, come si fa a dire che il voto è stato autentico, genuino e libero?”. In caso di ricorso, secondo l’esponente di centrosinistra, “le sezioni da 27 aumenteranno”, ma l’importante è “che il Masci si paghi da solo l’appello, perché nel primo grado il Comune di Pescara ha attribuito incarichi esterni che sono costati alla collettività decine e decine di migliaia di euro”. Per Costantini, comunque, si è trattato non di una vittoria del centrosinistra, ma di “una vittoria di Pescara e dei pescaresi che hanno trovato al loro interno gli anticorpi per tenere lontani i modelli che, purtroppo, nelle città del Mezzogiorno fanno registrare periodicamente fenomeni di controllo e di inquinamento del voto. Pescara – conclude – è riuscita a sventare questo attacco alla democrazia”